ALBUM DEL GIORNO: Nine Inch Nails – Hesitation Marks
Si chiama Hesitation Marks ed è l’ottavo album studio della industrial band Nine Inch Nails pubblicato il 30 agosto 2013. Cinque anni dopo il loro ultimo lavoro “The Slip”. Nel 2009 infatti Reznor aveva annunciato il ritiro temporaneo della band dalle scene dei tour internazionali ed in generale dalle attività concertistiche. Le motivazioni??
« Ho fondato i NIN perché sentivo di avere qualcosa da dire, non l’ho fatto per diventare ricco né tantomeno famoso. Ma al giorno d’oggi, ci sono persone attorno a me che mi dicono “Bene, hai fatto un po’ di soldi… facciamone ancora!”. E i soldi si fanno andando in tour. Ma, all’età di 44 anni, non è una cosa che ho voglia di fare tutti i giorni. Non dico che non mi piaccia suonare i concerti, ma non sento il bisogno di farlo per un anno intero, di rivivere ogni giorno la stessa giornata. Preferisco trascorrere il mio tempo in maniera creativa, piuttosto che starmene seduto su un tourbus, che diventa un enorme salvadanaio. Non voglio che i Nine Inch Nails diventino una mia responsabilità. Mmm, ok, in un certo senso lo sono, i NIN sono tutta la mia vita. E per questo non voglio che diventino una sorta di lavoro, un obbligo che mi pesi portare avanti. Non penso che i Nine Inch Nails abbiano esaurito la loro creatività, ma stanno diventando qualcosa di comodo da fare. E io preferisco lanciarmi in qualcosa che sia scomodo, sconosciuto, pericoloso, e vedere cosa succede » (Trent Reznor)
A quanto pare questo “salto nel buio” ha dato i suoi frutti. L’album è stato recensito positivamente dalla stampa del settore, nella prima settimana è stato addirittura al terzo posto della Billboard 200, la classifica degli album più venduti negli States. Risultato davvero niente male per un genere che viene ancora considerato di “nicchia”. Tuttavia, una cosa va detta, questo non è certo l’album che farà impazzire gli estimatori dei primi vecchi album di inizio carriera. Qualcosa è cambiato da “Pretty Hate Machine“(1989). A pensarci bene forse non parliamo più neanche dello stesso genere, non a causa di una evoluzione stilistica della band, il concetto in fondo è sempre lo stesso, tuttavia cambia il contesto in cui viene espresso. Album come “Pretty Hate Machine” e “The Downward Spiral” 20 anni fa hanno definito un genere ed uno stile unico. Ad oggi Hesitation Marks è un ottimo album, che si apprezza per la cura del sound ed anche per una certa ricercatezza nei dettagli ma tra venti anni cosa ne rimarrà? Insomma, fermo restando che la nuova tracklist suona bene nel complesso, dopo una pausa cosi lunga dalla scena ci si aspettava qualcosa in più.
Quasi la totalità delle canzoni, come sempre, sono state scritte dallo stesso Reznor che oltre a lavorare con la sua line up classica si è avvalso di numerose collaborazioni, prima tra tutte quella con il bassista italiano Pino Palladino il quale, ritrovandosi in un genere che fondamentalmente non gli appartiene, ha saputo conferire a molte tracce un sound piuttosto originale. Il frontman dei NIN lo ha definito “probably the best bass player in the world”.
- The Eater of Dreams
- Copy of A
- Came Back Haunted
- Find My Way
- All Time Low
- Disappointed
- Everything
- Satellite
- Various Methods of Escape
- Running
- I Would for You
- In Two
- While I’m Still Here
- Black Noise