LIBRO DEL GIORNO: “UNA QUESTIONE PRIVATA”, Beppe Fenoglio
E’ una storia senza finale, una storia di nebbia e di sigarette, pistole e vinili, “Una questione privata” è una storia di partigiani.
Siamo in Piemonte e la guerra sembra non voler finire, logora corpi e speranze, porta freddo e morte.
Milton è un ragazzo alto, occhi grandi e gambe magre, troppo magre a dire il vero, spesso stringe i pugni nelle tasche per far sembrare pieni i pantaloni e fuma, fuma sigarette da spaccare i polmoni, sigarette che costano troppo e che, non poche volte, l’hanno fatto restare a secco, come quando aveva fatto il primo regalo a Fulvia, un disco, Over the rainbow, consumato da ricordi e rimpianti.
Fulvia abitava sulla collina, era bella e nei lunghi pomeriggi prima della guerra ballava con tutti tranne che con Milton, lui al giradischi metteva su una ballata dopo l’altra e non gli importava che lei ballasse con Giorgio, il bello, lui di certo non le regalava poesie.
Milton amava i libri e l’inglese, per Fulvia traduceva versi dei Deep Purple e parole d’amore, scriveva lunghe lettere, lei rispondeva e si firmava , la amava.
Il lungo inverno del ’44 sembrava aver sepolto tutto, lontanissimi quei pomeriggi e Fulvia “sfollata da Torino per fifa dei bombardamenti”, era lontana, forse lontanissima. Solo la nebbia restava e nella nebbia un giorno Milton aveva rivisto quella villa.
“La bocca socchiusa, le braccia abbandonate lungo i fianchi, Milton guardava la villa di Fulvia, solitaria sulla collina che degradava sulla città di Alba.
Il cuore non gli batteva, anzi sembrava latitante dentro il suo corpo.”
Così inizia un diario, forse un racconto o una confessione, “una questione privata”.
Da leggere.