RECENSIONE : Fake Heroes – Divide And Rule
Il tanto sognato “primo disco” rappresenta un punto di arrivo, ed allo stesso tempo di partenza, per qualunque band si ponga con atteggiamento lungimirante nei confronti della musica che è capace di scrivere. La cosa che colpisce di questa giovane formazione pescarese è che il suddetto traguardo è stato raggiunto in poco più di un anno; obiettivo affiancato anche dall’immediata collaborazione con la Antstreet Records, che subito si è dimostrata capace di credere in questo progetto.
Divide And Rule è un concentrato di Modern rock che si articola in 10 tracce che riescono a scorrere con gradevolezza in qualunque situazione. Inevitabili sono gli accostamenti stilistici con band del calibro di Creed, Alter Bridge, Theory Of a Dead Man e perchè no, chitarristicamente parlando, anche un accenno di Disturbed. Insomma è chiaro a tutti di cosa stiamo parlando quando svisceriamo questa produzione che si rifà, senza nemmeno celare troppo le influenze, ad un ampio movimento post grunge ben noto a tutti. Nel calderone ci sono infatti tutti quei movimenti musicali che si sono sviluppati dai primi anni 2000 in poi e che hanno radicalmente cambiato la visione di alternative rock, che era, fino a quel momento, strettamente legata a tutte le band che si erano formate all’interno della scena californiana e di Seattle.
Andando ad analizzare attentamente Divide And Rule dunque ci si rende subito conto che presenta esattamente gli stessi pregi e difetti dei suoi “fratelli più grandi”. E’ sicuramente un genere che alla lunga tende ad essere eccessivamente ripetitivo e soprattutto manca ormai di innovazione da molti anni, e non è assolutamente un “problema” (se di problema si può parlare, dato che la richiesta del pubblico è rimasta costante) che riguarda soltanto i Fake Heroes. Intoppi di genere a parte, questo è un disco che arriva diretto, che riesce a portare un messaggio importante senza mai strafare. Una società alienata, ipnotizzata dai media e intrisa di bugie e cinismo che viene dissacrata e smantellata grazie ad un rock granitico senza compromessi. La produzione appare sin dai primi brani di ottima fattura e curata nei minimi dettagli, particolare non di poco conto nel proporre un genere sul quale all’estero vengono investite ogni anno somme di denaro importanti.
I Fake Heroes presentano in definitiva un disco che non passa inosservato , e questo, agli esordi, può già bastare. Restano tutte le pecche di una band che arriva con grande velocità ad un full: è presente sicuramente qualche brano “più debole” che poteva essere rivalutato avendo un range maggiore di pezzi tra cui scegliere. Divide and rule però nel suo insieme funziona perfettamente , e come mi sono sempre riservato di ripetere, è molto più importante che un disco appassioni globalmente piuttosto che nei suoi singoli. Un album che ho apprezzato molto e che rinnova la mia fiducia nella scena musicale Abruzzese. Ben fatto FH!
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Voto: (3,5 / 5)
Tracklist:
01 – Jiddu
02 – FH
03 – Anthill
04 – Beyond this glass
05 – Between sounds and noises
06 – Stealing
07 – Wise man
08 – Don’t believe them
09 – Reflection
10 – Sense of gratitude
11 – Need of light
I Fake Heroes sono:
Manuel Gatta: Voce
Gianni Vespasiani: Chitarra e voce
Simone Del Libeccio: Chitarra e voce
Francesco Citrullo: Basso
Riccardo Ruiu: Batteria
2 risposte
[…] o per proporci qualche idea in grado realmente di innovare questo genere, che come affermavo in una recensione fatta tempo fa, avrebbe bisogno di uno scossone da suoi maggiori esponenti per riuscire quantomeno […]
[…] avevamo scoperti nel 2013 con Divide and Rule, tornano nel 2014 con un nuovo EP; i Fake Heroes presentano infatti Bridge of Leaves che dovrebbe […]