ALBUM DEL GIORNO: “SUSHI & COCA” (2008)- MARTA SUI TUBI
Sì, quelli di Sanremo…
ma anche quelli dei testi schizofrenici, delle melodie che non ti aspetti, quelli del batterista con la matita sotto gli occhi, il cantante con una voce pazzesca e il chitarrista punkabbestia.
I Marta sui tubi.Forse l’unico gruppo in circolazione veramente “indipendente”.
Sia chiaro, per indipendente non intendo Indie. Per quanto il nome possa trarre in inganno (abbiamo infatti imparato che per essere davvero indie la tua band deve avere un nome lungo e disarticolato) i Marta non sono dei giovani dannati di dubbio talento. Tutt’altro!
La band nasce con due elementi, i marsalesi Giovanni Gulino (voce) e Carmelo Pipitone (voce-chitarra) che nel 2002 decidono di iniziare a fare musica insieme. Il loro primo disco si chiama “Muscoli e Dei”, un album da ascoltare “a stomaco pieno”, solo dopo aver assaggiato e conosciuto quelle sonorità che caratterizzano solo i Marta sui tubi.
Nel 2004 la batteria fa la sua entrata nel gruppo in grande stile, Ivan Paolini non si limita a fare da base ritmica ma dà al suo strumento un carattere ben preciso e sempre riconoscibile.
Bisogna dirlo, per un non musicista/esperto di musica distinguere i vari strumenti dall’impasto melodico è difficile, l’effetto è quello “autoradio” (senza mega impianto stereo, ci piace immaginare i nostri lettori non tamarri!) vs. cuffiette, due mondi a parte. Ecco, i Marta sui tubi forse vanno incontro a questo problema perché ognuno dei componenti della band riesce a trasmettere la propria personalità in modo estremamente riconoscibile.
Comunque:
2005: C’è gente che deve dormire (assolutamente)
2008: Sushi & Coca ( ci siamo quasi..)
2011: Carne con gli occhi (fra le tante)
2013: Cinque, la luna e le spine (altro che Sanremo!)
Dunque, dicevamo, l’album del giorno è “Sushi & Coca”, perché è il primo che ho ascoltato, perché dà un quadro completo di chi sono i Marta sui Tubi e perché sta per arrivare novembre e ci sta bene.
Ascolterete testi curati nei minimi dettagli, pochi tempi pari, canzoni molto dolci e altre decisamente arrabbiate.
Consiglio quest’album perché fa bene alle orecchie, perché la musica di qualità esiste ancora e l’originalità non è un’etichetta. I Marta sui tubi sono un gruppo uguale solo a sé stesso e questo, da molti anni, è diventato raro.
Li consiglio per riflettere e per ricordarsi che uscire dagli schemi non è ancora un reato.