ALBUM DEL GIORNO: “Mad(e) in Italy” – No More Fear
Dopo qualche mese di assenza torno a scrivere di una band che da ormai 15 anni calca le scene Italiane ed Europee senza mai scendere a compromessi con vincoli commerciali o altro.
Dopo il successo nel 2008 ed i vari tour di supporto al capolavoro “Ethnoprision” gli ormai collaudati No More Fear tornano con un “Mad(e) in Italy” che ha l’aria di operare una piccola rivoluzione nel mondo del death metal.
Con questo nuovo progetto, l’ensemble di Raiano (AQ) ha voluto mescolare al brutale death metal di origine scandinava le più calde sonorità della tradizione italiana, inserendo tra le possenti e granitiche chitarre di Massimo Peluso e Alessandro Montoneri piacevoli e originali intermezzi a suon di mandolino, chitarra classica, scacciapensieri e cajon tipici della tradizione popolare del centro e sud Italia.
Il disco è un fiume in piena di suoni e sensazioni che rimandano alle vicende della famiglia Corleone del celebre film di F.F.Coppola, con aneddoti riguardanti il sud Italia, la mafia e tutto quello che ne consegue.
Ad aprire le danze una “150 years” nella quale il growl sapiente del vocalist Gianluca “Kemio” Peluso racconta una versione leggermente revisionista (non per questo non vera) dell’ultimo secolo e mezzo del bel paese, seguito da “Taranthell” originale gioco di parole che nasconde una vera e propria tarantella death metal.
“Ass e mazz” (asso di bastoni) ci fa quasi ballare con il suo riff di chitarra molto caratteristico narrando le vicende di una partita a carte finita male.
“Don Gaetano” a mio parere è il pezzo dell’album dove si riesce a scoprire l’anima fortemente progressive e insieme tradizionalista del quintetto abruzzese con un mix di arpeggi e linee vocali malinconiche che sfociano ritornelli capaci di fondere rabbia e melodia in stile prettamente tricolore.
Dopo una “Southern spirit” sulla scia della precedente, e “A choice” il disco chiude con “Immota manet” (della quale si è avuta per vari mesi un’anteprima nella rete) nella quale vediamo la partecipazione del tenore Maurizio Pace, che va a chiudere il disco sulle note della classica “banda” da festa di paese, tanto per non far dimenticare il messaggio del disco.
Sicuramente una ventata di novità nel panorama metal Italiano ed Europeo ormai saturo di gruppi fotocopia di altri, che andrebbe notato e ascoltato anche dai meno puristi del genere e persino dai totalmente estranei, che nonostante le sonorità molto dure potrebbero davvero rimanerne affascinati.
In fondo troverete il video del primo singolo estratto dall album Mad(e) in Italy : Taranthell.
Tracce:
1. 150 Years 6:14
2. Taranthell 4:08
3. Ass E Mazz 3:24
4. Cemento Armato 6:01
5. Intrigues, Scams And Magnificent Horror 5:57
6. Don Gaetano 6:43
7. Southern Spirit 5:31
8. A Choice 4:29
9. Immota Manet 6:26
Durata 49 min.
Formazione:
Gianluca “Kemionero” Peluso – Voce
Max Peluso – Chitarra
Alex Montoneri – Chitarra, gewa, bouzouki, mandolino, marranzano, backing vocals
Fahd Lafrikh – Basso
Gianluca Orsini – Batteria, percussioni
Partecipazioni:
Daniele Campea – Tastiere, campionamenti, effetti speciali, orchestrazioni
Angelo Ottaviani – Chitarra classica
Giorgio Di Giannantonio – Cajon, percussioni
Maurizio Pace – Tenore in “Immota Manet”