Il papà migliore del mondo
Scuola di polizia. Vi ricordate questo cult demenziale degli anni ottanta-novanta? Ebbene, se l’avete visto almeno una volta, vi ricorderete di un personaggio alquanto grottesco ed inquietante di nome Zed, boss di una strampalata banda di punk, che si distingueva per il suo modo di esprimersi parecchio incasinato.
Questo personaggio era interpretato da Robert Francis “Bobcat” Goldthwait, un vero “soggettone” vecchio stampo come solo gli anni 70-80 potevano crescere, che nel 2004 ha deciso di compiere il salto che lo porta dall’altra parte del set. Tuttavia, è solo nel 2009 che arriva al suo primo grande lavoro, World’s Greatest Dad. A prima vista sembra una classica commedia americana con un Robin Williams che interpreta la parte di un padre di famiglia single, scrittore (o almeno è quello che LUI crede di essere) e prof di un corso di poesia che non riscuote molto successo nella sua scuola. Insomma la classica figura del genitore insoddisfatto con un figlio a carico, misantropo ed oltremodo amante del porno e della masturbazione, che lo odia (e la cosa sembra essere reciproca) con tutto se stesso. La prima metà del film è proprio quella che sembra, la classica trama di un film senza troppe pretese che culmina nella bizzarra morte del figlio (bizzarra credo non renda bene l’idea ma non so come altro definirla). Da qui in poi quello che sembrava un film tanto banale quanto strambo, si trasforma in una commedia satirica aggressiva che attacca alle fondamenta tutto il sistema mediatico e soprattutto tutta quella parte della società americana (americana = italiana) formata da benpensati ipocriti che inseguono i loro ideali di felicità a tutti i costi e con tutti i mezzi. Il classico schema che vede la tragedia come un mezzo per arrivare al successo. Sicuramente un film che non rivela grandi doti o innovazioni registiche da parte di Goldthwait, ma che convince per il suo marcato carattere bipolare e antiamericano.
Degno di nota il cameo dell’ex bassista dei nirvana Krist Novoselic.
Da vedere anche God Bless America dello stesso regista.