Album del Giorno: Mike Patton – Mondo Cane
Ho avuto questo sospetto per qualche tempo, ora ne sono definitivamente convinto: Mike Patton è fatto di plastilina. Già perchè altrimenti non saprei proprio come spiegarmi un uomo (ma sarà del tutto umano?) che passa la mattinata canticchiando pezzi di Gino Paoli sotto la doccia, e la sera te lo trovi che urla come un matto sopra a un palco mentre coverizza “Tutti Pazzi” dei Negazione, storica hardcore band torinese.
E Mondo Cane, suo ultimo lavoro solistico, è solo una tra le tante stravaganze di questo grande artista, dalla carriera costellata dalle più disparate collaborazioni: da Bjork a Serj Tankian passando per i Dillinger Escape Plan (ma la lista è infinita) e senza dimenticare quelli che sono stati i suoi numerosi gruppi, uno fra tutti ovviamente i Faith No More.
Un’altra cosa è certa: Mike Patton è follemente innamorato dell’Italia.
Ha vissuto per qualche anno a Bologna, è stato sposato per 7 anni con Titi Zuccatosta, ed è stato autore tra le altre cose di un album basato su La cucina futurista di Filippo Tommaso Marinetti e Fillia del 1932 (musica sperimentale che più sperimentale non si può, e di assolutamente non facile ascolto, ma d’altronde cosa aspettarsi da canzoni titolate “Carne Cruda Squarciata Dal Suono Di Sassofono” o “Garofani allo Spiedo”?), fino ad arrivare alla passione per la canzone italiana di 50 (e più) anni fa, che grazie anche alla collaborazione con Roy Paci si è tramutata nell’album Mondo Cane.
Album di cover, è vero, ma riarrangiate in maniera magistrale e soprattutto interpretate con grandissimo stile dal buon vecchio Mike che bisogna dirlo: quando entra nel personaggio è inarrestabile, e infatti in men che non si dica ha risposto la maglia dei Negazione per lanciarsi appassionatamente alla riscoperta dei dettami modaioli anni 50.
Capelli ingellati e look vagamente da gangster, già solo così sembrerebbe uscito da qualche vecchio film in bianco e nero..quando poi lo senti cantare pezzi come “Che notte” di Fred Buscaglione, pensi che probabilmente oltre a quello del trasformismo ha anche la capacità di tornare indietro nel tempo e non puoi non immaginarlo in compagnia del caro Ferdinando,a bordo della sua Ford Thunderbird, diretti in qualche fumoso Night club.
Da “il cielo in una stanza” a “scalinatella” (ebbene si, si improvvisa pure napoletano) passando per “20 km al giorno” quello che colpisce è proprio il modo originale ed assolutamente naturale di interpretare questi grandi classici.
11 brani (i concerti del progetto Mondo Cane, che si sono svolti in teatro, erano composti solitamente dal doppio di quelli contenuti nell’album) che meritano sicuramente un ascolto e che a testimonianza della loro bontà scorrono via che è un piacere, ideali per passare un pò di tempo alla riscoperta di lavori intramontabili, interpretati da un artista indecifrabile: Mike Patton, the Plasticine Man.
Tracklist:
01 Il Cielo In Una Stanza
02 Che Notte!
03 Ore D’Amore
04 Deep Down
05 Quello Che Conta
06 Urlo Negro
07 Scalinatella
08 L’Uomo Che Non Sapeva Amare
09 20 KM Al Giorno
10 Ti Offro Da Bere
11 Senza Fine
la cosa più bella dei live di questo progetto era il pubblico che incitava Mike Patton gridando: “Vai Michele!”
mi rimase impressa una cosa che mike patton disse in un’intervista e cioè che a lui piacciono moltissimo i contrasti e vedel’italia un paese in cui di contraddizioni ce ne sono a iosa, per questo è sempre stato affascinato da questo paese…lui è un contrasto, il metal e la musica italiana degli anni ’50 che di certo poco hanno in comune…piacciono anche a me i contrasti!! io dico, mike patton, ma perchè non hai sposato me????