Radio Interstella 2012: tutto quello che c’è da sapere
Come vi avevamo anticipato mesi fa (si, arriviamo con un po’ di ritardo), l’intero staff di RI aveva deciso di scrivere un articolo comunitario raccontando delle scelte personali degli autori per quanto riguarda l’artista, album, film dell’anno e le aspettative per questo ormai impostato 2013.
Vorremmo sottolineare che questa classifica comprende solo gli autori del blog, lasciando fuori i collaboratori. Questa è stata una scelta puramente formale; infatti riteniamo molto importanti le collaborazioni esterne (i.e. Mostro Marte) e vi invitiamo a seguire questi autori, cuore della rete interstellare.
Dunque: l’attesa è finita. Ecco a voi Radio Interstella 2012.
Evil Brandy
Album dell’anno → l’album dell’anno se lo aggiudica una band di Vicenza-Verona, I Dogs; che vedono alla batteria e alla chitarra i giovani Cez e Pierino e al basso e voce Mendez, storico bassista dei Derozer, che con il loro secondo lavoro “E’ solo punk rock” ci regalano un album che confeziona a puntino i classici tre accordi veloci, senza pretese e assolutamente diretti senza mai sbagliare un colpo. Consigliato a tutti gli amanti dei fratelli Ramones e dei one two three four di Dee Dee!
Artista dell’anno → Il mio premio per band dell’anno va ad una che quest’anno è cresciuta tantissimo, e noi insieme a loro. Stiamo chiaramente parlando dei nostri amici e fratelli Antitest da Padova. Tantissimi live tra Milano e Roma! Una locomotiva mai stanca, tantissimo hardcore, tantissima energia, tantissima umiltà. Il 2013 li vede sciolti. Per chi non ha mai avuto la fortuna di vederli live consiglio di visitare le loro pagine e di dargli un ascolto come si deve.
Concerto dell’anno. I concerti dell’anno sono stati due!!!
- Il primo la reunion della Paolino Paperino Band del 27 ottobre al Tempo rock di Reggio! Mancavate troppo! E la performance di Termos alla batteria, simbiosi totale uomo-drumsticks!
- Il secondo per attitudine è stata la performance dell’8 settembre degli Stop’n’goes al Revolution Festival di Padova. Nonostante le mille difficoltà, i bastoni tra le ruote, le ore di macchina, un pasteggio misero, la voglia di ammazzare l’arte da parte di vecchi borghesi senza rispetto e con l’anima in catene, i nostri hanno spaccato, e fatto viaggiare tutti quanti gratis dalle parti della California del punk rock white trash con un sorriso; ed infine hanno scaldato il pubblico regalando tutte le loro consumazioni ed improvvisando un acustico quando la spina è stata staccata dagli schiavi dello status quo italiano, creando un momento unico. Un cuore grande e una lezione di stile e gentilezza per tutti!
Locale dell’anno → Perla delle piccole città venete, il Bocciodromo Autogestito di Vicenza. Location e proposta musicale e culturale curatissimi. Aperitivi e Concerti raffinati per tutte le tasche la domenica sul tardo pomeriggio fino alle 22 che spaziano dal folk, all’hardcore punk e il post rock.
Etichetta discografica dell’anno → Tutte le label DIY e le band che decidono di autoprodursi e autopromuoversi in un periodo in cui i più tra major e locali non riescono a scorgere la ricchezza racchiusa nella scena che fa la parte di un fantasma coraggioso in cui trovano rifugio le anime di altrettanti coraggiosi ragazzi fantasma che la supportano e che hanno ancora la forza e la voglia di mettersi in gioco, immaginare, creare.
Servovostro
Artista dell’anno → Il 2012 ha segnato il ritorno sulla scena musicale di uno dei miei artisti preferiti, Jerome Reuter in arte Rome, che con il suo Hell Money (che mi sono fiondato immediatamente a recensire) ha saputo soddisfarmi pienamente un’altra volta.
Album dell’anno → Sicuramente il suo (vedi su) per quanto riguarda il mio girone musicale.
Film dell’anno → Moonrise Kingdom di Wes Anderson, che sono riuscito finalmente a vedere. In questo film raggiunge la massima espressione del suo stile unico e particolare: tutto, dai personaggi alle ambientazioni, crea un quadro statico eppure vivissimo di un mondo che brulica all’interno del nostro, ma allo stesso tempo se ne distacca completamente per originalità e forza espressiva.
Libro dell’anno → E’ un fumetto, “blam!“, il libro degli scarabocchi di maicol e mirco, un ragazzo (o due ragazzi? bho) di San Benedetto del Tronto che propone vignette popolate da animaletti di svariate forme e tendenze sensuali che raggiungono un punto di incontro nell’allegria del suicidio o dell’omicidio. Battute taglienti e rapide che si dipanano sullo sfondo rosso delle pagine,rosso come il diavolo che consiglia caldamente questa opera di cinismo moderno.
Prospettive per il 2013 → Ho trovato (essendo amministratore della pagina Neofolk) un gruppo italiano molto interessente. si chiamano Lupi Gladius (o Lvpi Gladivs se vogliamo utilizzare il riferimento alla “u” latina) e mi intrigano molto perché le testimonianze italiane di Neofolk sono veramente poche e quindi aspetto con ansia l’uscita del loro primo album per recensirlo. In più, il cantante ha anche un secondo progetto musicale, gli Hidden Place, dove propongono un revival sinth pop davvero niente male. Quando avrò i soldi per ordinare il cd aggiungerò anche loro alla lista .. e continuerò ad ascoltare roba arcaica e sotterranea. Volevo anche aggiungere,nei progetti per il 2013, una mia guida personale al Neofolk. si lo so parlo solo di quello ma è solo una fase.
DevilA
Album dell’anno → Babel (Mumford & Sons): band fantastica, album fantastico, tutto testimoniato da un successo più che meritato. Non serve che dica altro… Se non l’avete già fatto, ascoltatelo; se l’avete già fatto, continuate a godervelo!
Film dell’anno → Moonrise Kingdom. Una fuga d’amore: scelta pressoché obbligata dato che di film usciti nel 2012 ne ho visti 2 (e l’altro non mi è piaciuto)… Se però sono tornato al cinema dopo tanto per vedere l’ultimo lavoro di Wes Anderson (i Tenenbaum, ricordate?) un motivo ci sarà stato (e non solo la curiosità di vedere Edward Norton nei panni di un capo scout!!) e c’è da dire che non sono rimasto deluso… Dalla fotografia alla colonna sonora tutto contribuisce a creare quell’atmosfera sognante e fiabesca tipica delle opere del regista statunitense, che ha potuto contare tra l’altro di un cast di prim’ordine ricevendo meritatissime critiche positive.
Live dell’anno → Giudizio più che scontato, non potevo che scegliere lo splendido concerto dei Sigur Ros che si è tenuto lo scorso 2 settembre al castello scaligero in quel di Villafranca di Verona.
Artista dell’anno → lo stesso 2 settembre dei Sigur Ros a Villafranca il “mylo xyloto tour” dei Coldplay faceva tappa allo “stade de france” di Parigi (una performance che possiamo gustare nel loro “live 2012”) e loro si confermavano ancora una volta una delle più importanti band in circolazione, a mio parere la migliore di questo 2012.
Artista dell’anno → Jack White, un artista che non ha bisogno di presentazioni, di cui è uscito il primo interessante album solista.
Canzone dell’anno → Anche se in realtà è stata pubblicata nel 2011 ci ha accompagnato per tutto l’anno, sto parlando di Somebody That I Used To Know, collaborazione tra Gotye e Kimbra.
Etichetta discografica dell’anno → Dico La Tempesta, che lo scorso 8 dicembre al Rivolta ha dimostrato ancora una volta tutto il proprio valore per la qualità e la grande varietà di gruppi che porta avanti.
Libro dell’anno → non ho avuto modo di leggere libri usciti nel 2012, ma tra i libri netti nel 2012 cito “Un Arcobaleno nella Notte” di Dominique Lapierre, che racconta la storia del Sudafrica dalla sua nascita fino ai giorni nostri. Un gran bel lavoro soprattutto perché affronta l’argomento dell’apartheid partendo dalle sue più antiche radici.
Prospettive per il 2013 → che il nuovo album dei qotsa sarà una bomba e che a katy parry implodano le corde vocali
Groove M
Album dell’anno → Double Soul. Con il loro primo album, gli Iori’s Eyes danno alla luce un piccolo capolavoro.. O forse rispolverano sentori d’altro decennio? Sarà, ma comunque hanno saputo rivisitare, ripescare reminescenze 80s e 90s ed inglobarle in un costrutto assai delizioso, introspettivo e davvero curioso, muovendosi tra la Dance e il Trip-Hop e il Dream Pop.
Gruppo dell’anno → Iori’s Eyes . Nessuno come loro ha saputo cogliere intelligentemente gli immediati apprezzamenti del pubblico per il loro disco Double Soul. Ma non solo: il loro disco è frutto di una intensa maturazione , avvenuta col tempo e con la calma degna di un vero artista sapiente e paziente. Disco, interviste, live in giro per tutta Italia e addirittura un disco di remix di Double Soul. Quando si dice “batti il ferro finché è caldo”.
Artista dell’anno → Me ne vengono in mente 2, tutti nostrani : Mario Biondi e Luca Sapio (chi si ricorda di lui con i Quintorigo?). Il primo continua a farci sognare con la sua musica che fonde Soul e Jazz e tratti di Bossanova. Il secondo, ha letteralmente stupito la critica (anche quella estera) con il suo primo album Who Knows registrato insieme al duo jazz Capiozzo & Mecco… “Supportate il Soul italiano!” dice sempre Luca. E noi di RI gli diamo ragione.
[da non sottovalutare il disco scritto insieme ad Adriano Viterbini dei Bud Spencer Blues Explosion, cari a noi di RI, dal nome Hard Times].
Live dell’anno → Tanti, ma veramente tanti hanno deliziato le mie orecchi e i miei occhi. Avrei un elenco lungo, troppo per essere coerente al concetto di classifica. Perciò ne metterò solo alcuni:
- Iori’s Eyes @ Covo Club – Bologna: l’illuminazione, la vocazione, la scoperta!
- Portishead @ Castello Scaligero – Villafranca di Verona: per me la prima volta in assoluto. Dopo tanti anni dall’ultima apparizione in Italia, tante attese tra il secondo e il terzo disco.. Un concerto emblematico.
- Liars @ Locomotiv Club – Bologna: l’ennesima delle mie scoperte a “scatola chiusa”. Il mio amico David El Marte è stato geniale nella sua affermazione durante il live: “Il rock esiste ancora”.
Canzone dell’anno → Bubblegum degli Iori’s Eyes. Eccelsa. Atmosfere trip-hop stimolano ricordi “Massive”. Inoltre concordo con il mio collega DevilA sulla canzone di Gotye: fenomeno dell’anno, oltre che geniale autore. Piccola citazione per la splendida e singolare Heaven dell’artista britannica Emeli Sandé: una voce da brivido su un D&B-Soul d’altri tempi. Io attendo solo che collabori con i Massive Attack.
Etichetta discografica dell’anno →Indubbiamente da noi in Italia la migliore quest’anno è stata La Tempesta che ha prodotto artisti molto affermati come Il Teatro degli Orrori, I tre allegri ragazzi morti, i Sick Tamburo e gli Aucan. E ha avuto la prontezza e l’intelligenza di prendere sotto la propria ala artisti nuovi come gli Iori’s Eyes, Il Pan del Diavolo, i Mellow Mood e i Bachi da Pietra. All’estero le etichette Warp e 4AD hanno sfornato lavori di prim’ordine, rispettivamente Flying Lotus e dall’altro lato Efterklang , Mark Lanegan e tUnE-yArDs.
Film dell’anno → Amour di Michael Haneke. Film girato interamente nell’appartamento dei due anziani protagonisti, ex professori di musica . Questo crea un genere statico. Poche inquadrature. Splendidi primi piani. Musica classica sempre presente, anche quando non è nell’aria. Il tutto, per una storia di un amore struggente.
Libro dell’anno → Che cos’è la Semiotica? di Sean Hall. Libro eccezionale e straordinariamente semplice per chi è amante della materia e vuole riscoprire tutti i “passaggi”. Ottimo per chi vuole conoscere questa splendida disciplina. L’altro bel libro è Rock in love di Laura Gramuglia, una bella conoscenza personale ed una mente ricca e brillante. Il libro raccoglie e narra tutte (o quasi) le storie d’amore nate sotto il segno del Rock.
Prospettive per il 2013 → Trivellarci le orecchie con l’avvento (alleluja!) di Spotify. Andare a mille e millemila concerti. Espandere la conoscenza di nuova musica, nuovi artisti. Penetrare i nuovi generi per sviscerarli. Lasciarsi affascinare dalle contaminazioni. Farsi sorprendere da tutti quei nuovi artisti che ogni giorno escono allo scoperto e ci contattano (e sono tanti) e potergli dare degna vetrina.
Parsti
Più che una raccolta di uscite artistiche e discografiche proprie del 2012 vi propongo una piccola cernita delle liete scoperte fatte da me durante lo scorso anno, a prescindere dal reale periodo di appartenenza. Cominciamo.
Album dell’anno → All is violent all is birght dei God Is An Astronaut. Un album che ha letteralmente cambiato la mia concezione di post rock ed alternative, portandomi all’esplorazione di scenari musicali ben più progressivi e vasti.
Film dell’anno → Beh ce ne sarebbero tantissimi, ed è sicuramente ingeneroso premiarne uno su tutti. Se proprio devo farlo però Detachment – Il distacco con Adrien Brody è stato fra quelli che più mi hanno lasciato di stucco.
Concerto dell’anno → Senza ombra di dubbio il concerto degli Anathema all’Orion di Ciampino. Ancora non mi sono ripreso del tutto.
Gruppo dell’anno → Beh troviamo nuovamente gli Anathema che con il loro nuovo disco hanno spezzato decisamente molti degli equilibri che regnavano dentro di me.
Artista dell’anno → Esulando dal campo musicale ed entrando in quello della pittura, faccio il nome senza remore e rimpianti di Osvaldo Paniccia. Ci manchi Osvaldo!
Libro dell’anno → “La fine è il mio inizio” di Tiziano Terzani, un libro che a distanza di mesi è ancora fonte di grande ispirazione.
Il Marcio del 2012 → Questa sezione comprenderebbe molti campi, molto diversi fra loro, e molti flop artistici e musicali. Su tutto il marcio del 2012 però spicca un film, che mi ha disgustato solo come una tonnellata di sterco di diversi animali su una tavola apparecchiata poteva fare. Parlo di Albakiara, film di Stefano Salvati, in cui recita anche il figlio di Vasco Rossi dentro ad un’accozzaglia di canzoni dello stesso Vasco Rossi, il tutto condito da un numero imprecisato di attori cani. Grazie Stefano Salvati! (Film visto per puro masochismo, in un tentativo di suicidio, un sabato pomeriggio).
Lettera da Black Bird
Cari lettori; o meglio, Interstellari. Nel corso dell’ ormai andato 2012 il blog Radio Interstella, diventato poi “ufficialmente” la Webzine Radio Interstella, ha subito molti cambiamenti, tra i quali migliorie e nuovi progetti. Ho scelto quindi non di fare un elenco delle mie scelte del 2012, ma per l’appunto di questi cambiamenti.
Innanzi tutto, abbiamo più volte cercato di aggiornare la parte grafica del sito, per rendervi la navigazione più piacevole e fluida. Infatti abbiamo ridisegnato sia il logo che il layout, oltre all’aggiungere una sezione NEWS completamente dedicata, accessi immediati alle sezioni “DEL GIORNO” ed un menù un po’ più carino (perché il vostro admin vi ama tutti).
Ma le novità più importanti di RI non sono tanto queste piccole cose grafiche, ma i nuovi progetti che sono, anche se poco, ancora attivi, vivi e vegeti. Il primo progetto che vide luce fu “INTERSTELLARE PER UN GIORNO”, che consente a voi lettori di diventare autori per un giorno, senza alcun tipo di censura (anche se, per motivi di rispetto verso qualcuno dal possibile animo debole, viene richiesto un minimo di, chiamiamola, “serietà linguistica”. Si, mi piace inventarmi termini).
Dopodiché videro la luce le T-shirt e gli adesivi di Radio Interstella. Purtroppo, per problemi tecnici, non siamo riusciti a comunicarlo sul sito né ad organizzare una vendita online; infatti queste potevano essere acquistate soltanto attraverso i diversi banchetti Interstellari in alcuni locali del nord della penisola, ma queste sono cose sulle quali stiamo già lavorando.
(a proposito: sono ancora disponibili delle magliette interstellari, contattateci se la volete!)
L’ultimo dei progetti partoriti da Madre RI è “Free Music:Libera la Musica” ed è quello che, personalmente, vorrei vedere in cima. Questo perché è un progetto nato non solo per permettere a voi, musicisti, di diffondere gratuitamente la vostra musica ad un pubblico maggiore, ma anche per rendere la musica GRATUITA e sempre ACCESSIBILE, ovunque. Non è la prima volta che artisti rendono gratuito il download/ascolto dei propri lavori. L’idea è quindi di creare un sito dove troverete tutta questa musica insieme. Diciamo, una specie di iTunes, ma gratuito.
Con il supremo staff di RI stiamo lavorando a tanti altri progetti, alcuni facilmente realizzabili, altri un po’ meno. Ma siamo sempre in movimento. Non fatevi ingannare dai piccoli momenti di “inattività”, dal punto di vista editoriale. Radio Interstella c’è e ci sarà SEMPRE.
Credete in noi, Crescete con noi ma, soprattutto, supportate Radio Interstella!