Un meraviglioso declino?? AUFF!! (la musica italiana nell’anno venti/dodici) By Mostro Marte
In attesa del mega articolo collettivo dello Staff Radio Interstella sulle classifiche del 2012 – Mostro Marte – vi presenta il résumé del suo 2012. Vediamo come lo ha visto il nostro collaboratore esterno d’eccezione.
UN MERAVIGLIOSO DECLINO?? AUFF!!
Uno sguardo sintetico e veloce sul venti/dodici che è appena trascorso nell’italietta dello sbando totale, ossia sul suo meraviglioso declino. Un riscatto forte ancora non arriva nemmeno dalla musica indipendente, questo è certo, ma almeno qui il senso-segnale delle parole coscienza, volontà, dignità e forza ancora esiste e resiste. Esse continuano ad affermare: noi non riconosciamo la società dello spettacolo, noi riconosciamo la comunità dell’uomo. E se la musica è il riflesso della propria cultura, la scena indipendente è e rimane da anni il nostro solo paradiso possibile, in attesa del più lungo inferno a cui siamo cristianamente destinati. Un po’ di indicazioni: La dieta dell’imperatrice del trasformista Moltheni a nome proprio Umberto Maria Giardini, Il mondo nuovo del Teatro degli Orrori, Nel giardino dei fantasmi dei Tre Allegri Ragazzi Morti, la Padania degli Afterhours e la Good Luck dei Giardini di Mirò: tutti nomi ben noti quelli dei soliti noti, forse anche troppo noti tra di noi. Consapevolezza, dignità, forza e volontà: pregi che però possono bastare. Nulla di più. Gli After che per l’ennesima volta distruggono per ricreare, un impegno il loro che è al contempo formale e sostanziale, perché per loro il paese è pur sempre reale. Onore. Il Teatro che cita Huxley per rappresentare l’orrore di questo preciso presente, ma forse ora la sfida musicale soccombe all’incombere del messaggio. Impegno. I Tre Allegri che evolvono il reggae su un più ampio ambito etnico, sempre simpatici e solo apparentemente frivoli. Necessari. Eppoi i Giardini, con l’inglese a limitare limitare, come sempre. Non necessari. Ma il nuovo? Il nuovo dov’è? Forse in Colapesce, l’osannato Colapesce di Un meraviglioso declino, eh sì, proprio lui, il vincitore non solo morale delle classifiche di fine anno, che io personalmente trovo soporifero (mortifero?), ed anche un po’ troppo etero, quindi talvolta banale? Forse nello Stato Sociale di Turisti della democrazia, con quella voce e quel modo di cantare che… ? No, per favore, cambiate cantante e poi ne riparliamo. Forse nella retorica dei Calibro 35? Compitino svolto con diligenza ragazzi! O non forse, e meglio, nell’Edda di Odio i vivi, con l’ex Ritmo Tribale, ormai sulla soglia dei quaranta o giù di lì, a scattare istantanee caustiche e crude di una dimensione personale e sessuale che diventa anche nostra? O non forse, e meglio ancora, nel Management del Dolore Post Operatorio (MaDe DoPo)? Che in Auff!! non ha certo testimoniato di stravolgere i codici del genere rock, ma ne ha sicuramente mantenuta viva e vegeta la sostanza di rabbia, urgenza espressiva, coscienza anarchica e necessità di rivolta nella piena adesione al presente, anche di invenzione linguistica e addirittura di cantabilità, pur nel limite legale del recitato. Sì! Ecco! Benché trascurato da molti! Non per l’amore che nutro verso l’Abruzzo, neanche per l’attrazione fisica che nutro verso Luca (non Valtorta), e neanche per il fatto che molti raga della radio son abruzzesi, ed infatti io son veneto, e neppure per altre ragioni che non conosco e magari altri intuiscono! Io eleggo Auff!! del MaDe DoPo come mio personale disco italiano del venti/dodici. Firmato per il facebook: David El Marte. Per me e per noi ora qui: Mostro Marte.