Interstellare per un giorno: Mostro Marte per Skying degli Horrors
L’autore/scrittore di gran fama David El Marte ( ma questa è un’altra storia.. Che non spiegherò oggi.. 😉 ) firma con lo pseudonimo di Mostro Marte una delle più orrende recensioni che mai siano state viste sulla faccia dei giornali ! Del resto si parla del terzo disco degli ORRORI..!
Mi sono sempre stati in culo questi benedetti Horrors, fin dal primo momento in cui li ho visti in foto.
Era la copertina del debutto Strange House, ed io mi chiedevo che cazzo ci facesse una band con patinato look garage punk nel 2007. Solito inutile innocuo revival, con opportuno passaggio presso la giusta boutique di moda, e qualche ora di attesa dal parrucchiere per cotonature varie e rialzi antigravitazionali. Non mi sono turbato affatto, del resto oggigiorno la retorica vende più di qualsiasi tentativo di innovazione o autenticità. Il discorso non cambiava affatto due anni dopo con il successivo Primary Colours, nonostante ci si spostasse dall’ambito garage punk su coordinate dark wave probabilmente più attraenti e modaiole. Naturalmente look ed acconciature si adeguavano alle nuove scelte esistenziali, e addirittura con ampio successo di critica! Finché si arrivava allo scorso 2011, con il terzo album Skying, stavolta virato su estetiche new wave e tagli pop ottanta. Insomma, questi rinnovano la musica sulla scena come Prada presenta le collezioni di haute couture in passerella. Eppure. Eppure stavolta ne ho subito il fascino, e mi sono perfino innamorato di loro. Un titolo non traducibile Skying, quasi un “fare cielo” o “cielando”, che ben esprime le suggestioni musicali distese. Tempo quattro battute e l’apertura tastieristica di Changing the rain ci proietta in un cielo aperto di azzurri nitidi e vaporose nubi, come da copertina. Incedere lento, senso atmosferico, chitarre brucianti, spazi aperti, una natura vivida che palpita ovunque. Qui come altrove. Il singolo I can see through you emoziona in un’accentuazione ritmico-melodica che fa scuotere la testa nell’euforia di un eterno desiderio d’amore: “vedo in te ma non ti colgo, vedo in te e non c’è modo”. Il titolo Still life, oltre ad omaggiare i referenti Simple Minds delle origini, apre a cadenze marziali, ipnotiche ed epiche che si innalzano a momento più trionfante sul tutto, proprio mentre si declama ciò che ognuno vorrebbe sentirsi dire: “al tuo risveglio ti sarò affianco, al tuo risveglio ti sarò affianco”. Con Moving further away si viaggia su lunghezze da semi-suite melodiosa, con alzate tonali alla Psychedelic Furs che svaporano sull’orizzonte marino sopra versi veri di gabbiani. Sono questi i numeri cruciali: uno, tre, sei, otto. Ben disposti nella successione dei brani a mantenere alto, verso appunto un “fare cielo”, il senso e il tenore dell’album intiero. E poiché non è possibile separare la propria vita dai propri ascolti, mi toccherà concludere confessando che, quando penso alla persona che amo, quando quindi realizzo il mio personale Skying, mi comporto come segue. Prendo gli Horrors, inserisco il cd, e mi innalzo nel mio immaginario di sogni sempre lontani e di impossibili irrealizzate realtà. Grazie Roseto. Grazie Horrors. Io volo.
Mostro Marte
[PS. Mantenere la forma oramai desueta “intiero” per un, diciamo così, vezzo stilistico].
Tracklist:
1. | Changing the Rain | 4:36 |
2. | You Said | 4:51 |
3. | I Can See Through You | 4:22 |
4. | Endless Blue | 5:15 |
5. | Dive In | 4:56 |
6. | Still Life | 5:26 |
7. | Wild Eyed | 4:09 |
8. | Moving Further Away | 8:39 |
9. | Monica Gems | 4:33 |
10. | Oceans Burning | 7:54 |
Video di Changing the rain
Video di I can see through you
Video di Still life
Video di Moving further away
L’autore | |
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mostro marte collaboratore subito!
Ti piacerebbe eh?! Diciamo che per ora me lo tengo buono io come “corrispondente estero anzi planetario” 😉 poi chissà..