Secondo singolo dei Muse: Madness. Come da titolo, follia pensare che potesse piacerci.

Parsti

Dopo diverse collaborazioni ed esperienze su altri blog e web radio è finalmente diventato un Interstellare, nonché uno dei punti forti del blog. Perseguitato da una psicosi costante per le anguille ( in quanto connubio errato di serpenti e pesci) e da una misantropia senza se e senza ma, ci delizia intervistando le band più improbabili (una sorta di Andrea Diprè della musica) e consigliando gli album ed i film più depressivi che l’umana stirpe abbia mai generato...

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5 risposte

  1. fra ha detto:

    é stupenda….non l’avete capita….

    • Blackbird ha detto:

      Non si tratta di capirla o no. Cerchiamo di essere oggettivi per una volta: questi non sono più i Muse di una volta (e non parlo delle contaminazioni elettroniche o sinfoniche, che come dice Parsti sono da sempre da noi molto gradite).
      Non scrivono e suonano come prima, tutto qui.

    • Parsti ha detto:

      Premesso che di musica di questo tipo ne ascolto e sono dentro all’elettronica da parecchio, e premesso che ho sempre apprezzato i Muse con piacere anche quando tutti li hanno buttati giù (The Resistance), ci può stare avere opinioni differenti dall’articolo e può darsi che io non abbia colto qualcosa che tu hai colto 🙂 … a me continua a sembrare un penoso tentativo di cavalcare l’ondata skrillex (il fabio volo dell’elettronica)..

  2. Plebeo ha detto:

    Ahah cala la mannaia! Dai non decapitiamoli troppo! Diciamo che l’idea era buona in linea di massima….io aspetto l’album per sancire il mio giudizio…

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