ALBUM DEL GIORNO: Quintorigo – Rospo
L’album che ho scelto per voi oggi è un lavoro che merita assolutamente di essere ascoltato (o riascoltato, in caso lo conosceste già), perchè è uno di quelli capaci di stupire e di conquistare l’ascoltatore al primo impatto per l’originalità e la facilità con la quale fin da subito le 11 tracce che lo compongono riescono a entrargli in testa.
Album non nuovissimo (uscì nel 1999), si tratta del secondo lavoro (il primo che diede loro una certa visibilità anche grazie alla partecipazione al Festival di Sanremo) dei Quintorigo.
Primo rigo: una voce (quella del cantante John De Leo) che nella sua particolarità e grazie alle molteplici sperimentazioni (e in questo inevitabile è il richiamo a Demetrio Stratos, compianto cantante dei primi Area) riesce ad evocare brano dopo brano una varietà sensazionale di paragoni con i più svariati cantanti (da Giovanni Gulino a Vinicio Capossela passando per Eddie Vedder e per il già citato Stratos, tanto per citarne qualcuno), che accostati uno all’altro potrebbero addirittura far storcere il naso (o se non altro incuriosire); ebbene il risultato è sensazionale, non un surrogato di quelle già citate bensì una voce nuova, diversa, originale, personalmente una delle più particolari che mi siano capitate di ascoltare negli ultimi anni.
Secondo rigo: un mischiotto di generi (musica classica, rock, pop, funky, jazz e chi più ne ha più ne metta) tanto inusuale quanto sorprendente per la naturalità con la quale si sposano.
Terzo rigo: una band tecnicamente validissima (Andrea Costa al violino, Gionata Costa al violoncello, Stefano Ricci al contrabbasso e Valentino Bianchi al sassofono, tutti e 4 diplomati al conservatorio)
Quarto rigo: testi per nulla scontati e che davvero si legano alla musica in maniera indissolubile e magistrale
Quinto rigo: il quinto rigo è tutto personale (del sottoscritto) ma non potevo non utilizzarlo per spendere due parole per la traccia numero 9 dell’album, cover della splendida Heroes di David Bowie. Anzi in realtà di parole me ne basta una: STUPENDA.
11 tracce per un totale di 45 minuti, ma che scorrono via come fossero 5, e al termine dei quali la tentazione di riascoltare ancora tutto da capo sarà fortissima, provare per credere!!