Mad in Italy: Intervista ai Lex 180
Oggi siamo qui per scrivere un articolo speciale che ha, sotto diversi aspetti, il sapore della festa. Siamo qui per scrivere di un gruppo che è stato tra i primissimi a contattarci più di un anno fa dandoci fiducia e credendo in quello che facciamo, chiedendoci una recensione del loro primo lavoro (!Viva la fuga!) impacchettandolo e spedendocelo per benino come si faceva una volta.
In questo anno sono successe un sacco di cose e tante altre ne succederanno, si sono aggiunte nuove penne, le recensioni si sono moltiplicate assieme ai report e le interviste senza rete accalappiate nei backstage e banchetti del merchandising un pò qua e un pò la hanno iniziato a farsi largo tra le nostre pagine riempiendoci di soddisfazione. E proprio oggi che è passato un anno e abbiamo festeggiato umili ed orgogliosi traguardi, questi ragazzi ci hanno riscritto per festeggiare insieme a noi anche la loro crescita con l’uscita del loro secondo album come se in questi lunghi mesi avessimo percorso delle strade parallele in salita per poi rincontrarci a sorpresa sulla stessa cima per tirare un pò il fiato guardando in basso e scambiare quattro chiacchiere.
Loro sono i Lex 180 e l’album in questione si chiama “Mad in Italy” registrato questa primavera presso il Velvet Records di Senigallia.
11 tracce di punk rock bello tirato che vengono aperte da un pezzo immediato e significativo “La città è cambiata” che con la sua prima strofa punta dritto al cuore di molti ragazzi…
” E sai com’era un tempo
E non accetti il cambiamento su di te
Ti sembrerà un tormento
Quando senti che la musica non c’è
E cerchi di cambiare tutta l’immobilità
Che in questa morsa stringe la città “.
Da qui inizia a distendersi un fil rouge che correrà per tutto il disco rendendolo un pò un concept album che dimostra la maturità dei nostri non solo nelle sonorità, ma anche nella ricerca delle liriche che affrontano il tema della crescita, della consapevolezza (Tempo sprecato) e della disilussione nei confronti della realtà che circonda noi giovani nuovi adulti (Idioti e Una piccola realtà) senza perdersi però in autocommiserazioni ma ricordandosi sempre e comunque l’istintiva esigenza di reagire e scrollarsi di dosso pesanti status quo nella migliore tradizione punk rock (Sempre avanti).
Si sa poi che i punk rockers sono degli inguaribili romanticoni, d’altronde il romaniticismo è l’essenza della sincerità sia quando si lotta che quando si ama, e così tra accordi leggeri e power chords facendo headbanging su parti di basso che ci rimandano con un sorriso nostalgico alle vecchie glorie di Mike Dirnt in Dookie, ci vengono regalate due tracce che raccontano amore e tenerezza (Non svegliarmi e Diversa). Lp si chiude infine sempre con amore e per l’esattezza con una dichiarazione d’amore dei Lex per i Ramones coverizzandone il classico Beat on the brats; ma ora scambiamo due parole con Giuseppe, voce, basso e frontman della band.
Ciao ragazzi, dopo un anno rieccoci qua. Iniziamo con una domanda classica che un bel pò di tempo fa mi ero scordato di farvi…cosa significa lex 180?
Fa riferimento alla legge n.180 del 1978 più nota come legge Basaglia, fu la prima e unica legge quadro ad imporre la chiusura dei manicomi in Italia. Ne abbiamo mutuato il nome in maniera puramente goliardica ma senza sminuirne il contenuto da un punto di vista etico.
Come vi siete conosciuti?
Al liceo durante la ricreazione tra un panino al tonno e un sandwich come tante altre band, con Federico invece (l’attuale batterista) ai concerti, suonava rockabilly con una band del posto… poi abbiamo scoperto che anche lui credeva nel “Ramonesimo” e siamo subito andati d’accordo..
Cosa rappresenta per voi questo secondo traguardo più curato e completo, ma sempre e comunque autoprodotto?
Rappresenta un salto (anche se piccolo) di qualità, vogliamo sempre migliorarci ma senza stare fermi! Abbiamo la fortuna come hai appena detto di poterci auto produrre, “farsi le seghe” su un unico album magari facendolo mixare dai vari “guru” del suono spendendo una barca di soldi non è da noi. E’ solo musica! Le idee non ci mancano , senza troppe paranoie appena siamo pronti andiamo in studio e registriamo.
Parlando invece di ciò che suona nelle cuffie o nelle casse quando vi si ascolta, cosa vi ha spinti come musicisti ad esolorare e far vostro un genere assolutamente classico ed oggi non più spendibile sul mercato benchè a volte inflazionato, qual’è quello del punk rock dei Ramones con qualche apertura a scanzonate sonorità anni ’90 alla Kerplunk oggi ignote ai ragazzini? Amore, identità, passione, testardaggine o…?
Solo passione. Fortunatamente non abbiamo nessuno che ci dice come dobbiamo suonare o di cosa dobbiamo parlare nei nostri pezzi in modo da renderli più “appetibili” al mercato. Facciamo come ci pare! Siamo orgogliosi di suonare punk rock, è un tipo di musica diretta ed energica priva di “orpelli barocchi”, rispecchia un po’ il nostro essere.
Cosa ne pensate della scena in Italia o meglio come ve la vivete voi, e come la vivete sopratutto a Senigallia lontano dagli ultimi circuiti ancora attivi e vivi tra alti e bassi ed odi et amo quali posso essere le realtà di Milano o Bologna?
Crediamo che sia pieno di band valide! Nella nostra zona gruppi che si sbattono davvero per suonare in giro cimentandosi nel “carico e scarico” prima e dopo i live si contano sul palmo di una mano ma alla fine sono anche quelli con cui leghiamo di più e con i quali abbiamo un rapporto vero che va al di là della musica. Abbiamo girato molto nelle nostre zone quest’inverno praticamente conosciamo quasi tutti i pub e le bettole delle Marche e ne andiamo molto fieri, abbiamo conosciuto moltissime band e infinite qualità di birra. Sono cose che ci hanno formato, (soprattutto il fegato).
Ci rincontreremo per il terzo album?
Stiamo già lavorando a nuovi pezzi. Tra un anno esatto come promesso.
Noi qua chiudiamo, ma ricordiamo a tutti che la festa vera inizierà venerdì 20 luglio presso il Qubetti di Sabbia Pub di Senigallia (An) con il Mad in Italy release party!!! Se siete da quelle parti fateci un salto…Peace!