Linkin Park, “Living Things”: Non ci siamo.
Ero davvero entusiasta all’uscita di Burn it Down, primo singolo di Living Things, il nuovo album dei Linkin Park previsto per questo 26 Giugno. Ero entusiasta perché nel singolo si evidenziavano forti somiglianze con Hybrid Theory, primo cd della band che li rese famosi nonché una delle più promettenti band Nu metal del nuovo secolo.
Infatti Burn it Out si presentava sì con fortissime contaminazioni elettroniche ma con un ritmo molto aggressivo ragalandoci pure -sentite sentite- un ritornello con la tanto amata voce aggressiva di Bennington, oltre ad un pezzo rappato di Shinoda. Insomma, il cd è ovviamente un continuo di A Thousand Suns (pubblicato 2 anni fa), quindi ero consapevole che anche questo si sarebbe spinto nel mondo della musica elettronica; vi confesso però che questa volta ero rimasto molto colpito da questo nuovo sound ed ero arrivato a credere che i Linkin Park stessero tornando a quelli di una volta.
Tutto questo stupore ed emozione sono aumentati quando nelle cuffie è partita la prima traccia Lost In The Echo: base elettronica accompagnata, anche questa volta, dalla voce aggressiva di Bennington (dove ci regala ancora qualche urlo scream-style), dal rappare di Shinoda e da una chitarra molto incazzata.
Il secondo brano, In My Remains, è un perfetto erede di A Thousand Suns, caratterizzato dalla melodica voce di Bennington (un po’ tirata nel ritornello) seguita dalla melodica voce di Shinoda. Iniziavo a perdere le speranze per un ritorno agli origini.
“Solo un piccolo trauma, niente di che”. Erano queste le parole che giravano nella mia testa mentre aspettavo che finisse la terza (ormai conosciuta) traccia, Burn it Down. Tutto sommato, il cd si era presentano molto bene, considerando che la quarta traccia nonché secondo singolo (con ancora più contaminazioni elettroniche) Lies Greed Misery, si mostrava molto coinvolgente.
Purtroppo il piccolo trauma ha continuato ad evolversi tanto da diventare un incubo: tutto quello che segue (esclusa la settima traccia Victimized, a mio parere la più bella del cd; forse perché questa sembra un miscuglio tra una qualsiasi traccia di Hybrid Theory -o Meteora- ed una canzone elettronica…) è un altro tentativo dei Linkin Park di strapparsi di dosso quell’etichetta (Nu Metal) che tanto li distinse per diversi anni e anni e alla quale noi ci sentiamo così legati.
Con questo ultimo album (di qualità nettamente superiore a A Thousand Suns ma inferiore alle origini,) i 6 di Los Angeles dimostrano sì di essere ancora bravi a suonare ma anche di voler seguire quella strada di “non ritorno” intrapresa nel 2010.
Ragazzi, non ce nulla da fare: i Linkin Park non torneranno mai più ad essere quelli di una volta.
burn it out, lol mi fai ridere XD
non sono per nulla d’accordo con te, la cosa bella dei linkin park è che si evolvono e cambiano, questo nuovo album è senza dubbio il loro miglior disco a mio parere, il primo della quale personalmente mi piacciono TUTTE le canzoni dalla prima all’ultima, a dimostrazione che sono bravi sia nello screaming che nella soavità della musica dolce come dimostrato divinamente da tracce come “Roads Untraveled” e “Castle of Glass”.
No, wait, parliamone: loro miglior disco? Non esageriamo. Riuscirei a capire un cambiamento di genere SE fatto bene (non è il caso dei LP… Il cd è decente ma non si avvicina alla qualità dei primi), e riuscirei a capire che a molti piace di più questo album di quelli Nu Metal (vedi tendenza generale di avvicinarsi all’elettronica) ma dire che sia il migliore di tutti… No. Siamo anni luce lontani da essere uno dei migliori.
Con Hybrid Theory e Meteora i LP sono arrivati ad essere una delle più forti (se non LA più forte) band Nu Metal del 2000. Non mi pare che con questo siano arrivati ad essere i più bravi nè dell’elettronica, nè dell’alternative nè tantomeno del nu metal.
(Un esempio di cambiamento di genere riuscito è quello dei Meganoidi: il primo cd che fecero, cambiando completamente il loro stile musicale, non è piaciuto a nessuno mentre l’ultimo cd, uscito quest’anno, è un ottimo lavoro)
Sinceramente, ero il primo ad essere entusiasta di living Things (come ho scritto), ma mi aspettavo un lavoro molto, ma molto migliore di questo.
Brutto ma davvero brutto !
Anche tu però fai una recensione su “Living Things” e mi chiami il primo singolo “Burn It Out”?? SI CHIAMA BURN IT DOWN!!
nulla che non si possa aggiustare 😛