LIBRO DEL GIORNO: Il castello dei destini incrociati – Italo Calvino
Commensali sconosciuti si trovano, battuti dalla stanchezza del viaggio e dalla notte, in un castello ormai declassato e adibito a ostello, rifugio per i viandanti; hanno perso la voce nella traversata del bosco e non possono comunicare tra loro.
Terminata la cena in un surreale mutismo, il castellano pone un mazzo di carte sulla tavola apparecchiata. È un mazzo di tarocchi, ogni tessera è accompagnata da una splendida ornata raffigurazione. Uno dei commensali prende il mazzo sparpagliandolo verso di sé, sceglie una carta e se la posa dinanzi. Il silenzio intorno. La figura della carta pare che gli assomigli molto, “con quella carta egli voleva dire <io> e […] s’accingeva a raccontare la sua storia.”
Ogni personaggio sparpaglia a sé le carte che gl’interessano per raccontare in questo modo ciò che gli è successo prima di arrivare, stanco dal viaggio, al castello.
Tutto sta nel associare un significato alla raffigurazione data e a presentare le carte nell’ordine voluto, nell’ordine necessario per comprendere, momento dopo momento, ciò che è capitato a ogni viaggiatore (le diverse figure significano di volta in volta luoghi, personaggi e cose).
Il castello dei destini incrociati e La taverna dei destini incrociati (accolti nel medesimo volume) rappresentano forse l’apoteosi dell’esperimento calviniano: la scrittura combinatoria. Un libro d’indubbia qualità stilistica, storie avvincenti e corredate in margine dalle figure dei tarocchi che man mano vengono scelti e presentati dai personaggi.