FILM DEL GIORNO: Il Concerto
Mentre nel bel paese il meglio che l’indipendente ha tirato fuori nell’ultimo periodo è qualche filmetto col divo per ragazzine di turno dal titolo più che diuretico ( vedi 10 regole per fare innamorare, che ribatezzerei con 10 regole per andare regolari di corpo….e parentesi nella parentesi dato il numero di persone che va a vederlo devono essere molti gli Italiani con disturbi intestinali), i cugini non se la passano per niente male, con dive fresche e naturali del calibro di Mélanie Laurent, lanciata definitivamente da Tarantino e che, con un tocco di classe senza eguali, consacra questa stupenda pellicola uscita nel febbraio 2010. Pochi giorni fa pubblicavo proprio un articolo su un altro stupendo film francese , il più recente Quasi Amici, e sempre più spesso attori transalpini fanno capolino nelle produzioni Hollywoodiane, panorama simile a quello di Marte per il 99% degli attori Italiani. Solo un caso? Non credo proprio. Tra cine-panettoni, produzioni per televisione e puttanate alla Moccia siamo scesi davvero in fondo se si parla di cinema. Dovremmo essere secondo le ultime stime, agli occhi del mondo, al pari del Bangladesh ormai (senza offesa per lo stato asiatico). E’ ovvio che nel momento in cui vengono a mancare ( o meglio non vengono finanziate ) sceneggiature davvero meritevoli, anche bravi attori, ben preparati, scadono miseramente. Una lezione che la Francia ci insegna nuovamente e duramente, dimostrandosi fulcro del cinema europeo di qualità. Tra ironia e riflessione mista ad un teatrale accento russo, il film ci porta dentro al significato più profondo della musica. Cito testualmente il maestro Filipov, protagonista del film: ” L’orchestra è un mondo. Ognuno contribuisce con il proprio strumento, con il proprio talento. Per il tempo di un concerto siamo tutti uniti, e suoniamo insieme, nella speranza di arrivare ad un suono magico: l’armonia. Questo è il vero comunismo. Per il tempo di un concerto.” Film che piacerà a tutti quelli vicini al mondo della musica e che a mio modo di vedere potrà avvicinare chi è ancora troppo distante da questo panorama. Inoltre, scusatemi se insisto con il paragone (non è semplice polemica, è spunto di riflessione), mi stupisce vedere così tante accademie teatrali e di recitazione di altissimo livello nel nostro paese ( in cui è quasi impossibile entrare, provare per credere ), e poi ammirare un film di qualità ogni 4 o 5 anni quando va bene. Non che la preparazione tecnica sia l’unica qualità per essere un bravo attore, ma sicuramente è condizione NECESSARIA e non suffciente per diventarlo. Risolta, un bel giorno, la crisi economica, dovremo sicuramente far fronte ad un problema culturale di infinite dimensioni. Il cinema, come la musica, ahimè ci sta dentro alla grande. Un film che VORREMMO e DOVREMMO aver fatto noi. Buona visione, e buona riflessione!