Blue Stahli e il crescente avvento dell’elettronica
Giorni fa ho pubblicato la recensione di The Path of Totality dei Korn, album che gode della collaborazione di ottimi esponenti dell’elettronica. Lasciando stare le critiche (che potete leggere nei commenti dell’articolo), soffermiamoci sul aspetto musicale, ovvero sulla forte presenza della musica elettronica.
Certamente non è la prima volta che si nota questo miscuglio: basta pensare ai primi lavori dei gruppi Nu Metal come i Linkin Park e Limp Bizkit. Comunque, ultimamente sembra (o almeno è la mia impressione) la gente si sia aperta di più a questo miscuglio, permettendo l’uscita di nuovi progetti musicali. Ed è grazie a questo nuovo modo di approcciare la musica elettronica che ha permesso a personaggi come Bret Autrey, pluristrumentista di Detroit, di spingersi in alto.
Blue Stahli è un progetto nato nel 2007; dopo diverse pubblicazioni di singoli sotto il nome Voxis, il nostro musicista decide di spostarsi a Detroit e iniziare una nuova era di registrazioni. Il suo debutto avviene con Kill Me Every Time il quale lo spinge a lavorare su musiche per film, serie tv e giochi; infatti potete trovare questi lavori nell’album-compilation Antisleep Vol 01, rilasciato sotto FiXT nel 2008.
Ma è nel 2011 che viene pubblicato l’album omonimo, sempre sotto FiXT, contenente 10 tracce. Su questo cd troviamo la sua canzone (attualmente) più famosa, ULTRAnumb. Questa è caratterizzata dall’utilizzo di chitarre belle incazzate, linee vocali modulate e un’infinità di effetti sonori, come d’altronde caratterizzano il resto del cd.
Un cd che passa dal melodico all’distorto, dall’ambience all’alternative per toccare anche l’industrial. Un cd che può darvi un po’ di compagnia mentre svolgete qualche lavoro, mentre guidate (attenzione ai pedoni) o mentre state buttati sul divano. Dategli un’opportunità!