This Will Destroy You: dal post-rock al rifiuto del post-rock
Sono passati ormai diversi mesi (se non anni) da quando ho iniziato a incuriosirmi per generi come il post-rock, math rock, experimental, ambience, eccetera; da allora ho conosciuto, assaggiato e amato diversi gruppi come i Notwist, 65daysofstatic, Anathema, Antimatter, Explosions in the Sky, Mogwai, per citarvi alcuni. Sulla lista mancano i This will Destroy You, band americana che vi illustrerò tra pochissimo.
Poche righe sul genere: Il post-rock non è un genere nuovissimo, ma neanche vecchio come può esserlo il jazz o blues; infatti la prima definizione di post-rock è stata coniata nel 1995 da Simon Reynolds sulla rivista The Wire. Generalmente strumentale, è caratterizzato da un pesante uso della dinamica, ripetizione di versi di note nonché dell’utilizzo di millemila effetti diversi.
I This Will Destroy You, come vi anticipavo, sono una band texana formatasi nel 2005. Le loro lente composizioni tendono a creare un’artmosfera tranquilla e rilassante, utilizzando un ampia gamma di effetti e dinamiche. Il loro primo lavoro, This Will Destory You, esce nel 2008 sotto l’etichetta Magic Bullets Records. E’ un cd molto tranquillo, da ascoltare buttati su un divano o un letto bevendosi una qualsiasi bevanda alcolica (se siete raffinati, consiglierei un buon bicchiere di whisky o vino, ma la 0,5l di lager da 60centesimi funziona alla grande). Diverso è invece il discorso per il loro secondo lavoro, Tunnel Blanket, uscito l’anno scorso sotto l’etichetta Monotreme Records. Diverso perché questo cd scarta ogni traccia di tranquillità, scambiandola con sonorità doom e dark, creando così un’atmosfera da pura follia e paranoia. E’ buffo leggere come i componenti della band odino l’essere etichettati come “band post-rock”, dichiarando “Fuck post-rock and fuck being called post-rock”.
Particolare attenzione va fatta ai picchi di “distruzione” che trovate in tanti loro pezzi; si, tipo quando state ascoltando un pezzo tranquillo e così, dal nulla, agratìs, sentite come le grezze distorsioni e riff vi creano una sensazione di distruzione interiore (e qui mi diverto a collegare questa sensazione al nome della band ma è solo una mia malatissima ipotesi), quasi come se vi stessero mangiando da dentro.
Se non avete nulla di nuovo e creativo da fare, date un ascolto a questa band; vanta di ottime critiche, nonché di partecipazioni in serie tv come CSI:Miami o film come Moneyball. Vi lascio un pezzo dove oltre all’atmosfera tranquilla trovate (non vi dico dove così non vi rovino il pezzo) quella sensazione di distruzione che vi accennavo. Buon ascolto & keep rocking!
(ps: dal vivo spaccano troppo; spero poterli vedere qui in Italia, anche se ho poche speranze)
bell’articolo e bel pezzo sono davvero molto gradevoli da ascoltare anche se non capisco la loro ostinazione a rifiutare l’etichetta post-rock, non mi sembra che nel loro stile ci sia qualcosa di particolarmente innovativo quindi non credo vi sia nessun altro modo per definirli… almeno a parer mio…
P.S. la birra a 60 cent ci sta da dio 😉
Organizzare una serata full-postrock-immersion accompagnata solo da litri di birra—-> da fare il prima possibile.