Elenco di cover da non perdere by DevilA
Qualche tempo fa il mio esimio collega Blackbird (che ben conosce la mia passione per i Pink Floyd e in special modo per l’album-capolavoro The Wall) ha posto alla mia attenzione una cover della famosissima Comfortably Numb da parte degli Staind.
Eviterò di approfondire il mio giudizio su questa cover, che può piacere o non può piacere,limitandomi a dire che per quanto mi riguarda l’ho trovata in due parole una lagna atroce, e che in sei minuti l’unico sussulto l’ho avuto a metà canzone con il famoso urlo (appartenente a Pink, protagonista della celebre trasposizione cinematografica di The Wall), che però in questa versione si tramuta, ahimè, in un urletto da scolaretto al quale hanno appena trafugato la merendina.
Quello che mi preme sottolineare, però, è che c’è una cosa che rende questa cover, come tante altre, non all’altezza. E questa cosa è l’assenza di un contributo vero e proprio all’opera originale, in favore di un semplice tributo. Il che è diverso!
Intendiamoci: qualsiasi band sulla faccia della terra può fare una cover. Alzi la mano chi, musicista alle prime armi, non si è trovato a coverizzare alla bene e meglio canzoni quali “Smells Like Teen Spirit”, “Smoke On The Water” o “Knockin’ on Heaven’s Door”, tanto per citarne qualcuna…praticamente tutti!!!!
Ed è proprio per questo che da una Band già affermata sul panorama mondiale, formata da Musicisti con la M maiuscola (come possono essere gli “Staind” nel nostro caso) ci si aspetta qualcosa di più di una semplice cover. Ci si aspetta (dovutamente) un qualcosa in più del puro e semplice tributo, appunto.
Eccovi dunque un mini-elenco di cover che secondo me meritano almeno un ascolto..
A Perfect Circle – Imagine : se esistesse un libro intitolato “come fare una Cover” la copertina sarebbe tutta loro!!Una versione stupenda, profonda, assolutamente perfetta a cominciare dal piano martellante (che poco ha a che fare con quello della versione originale), passando per le voci e per l’azzeccatissima aggiunta di archi, a rendere mozzafiato il tutto…fantastica!
Easy Star All Stars – Speak to me Breathe : in realtà non si tratta di una sola canzone ma di un intero album (e che album!!!) , stiamo parlando ovviamente di The Dark Side of the Moon, ennesimo capolavoro di quei mostri sacri dei Pink Floyd, rivisitato in versione reggae…si proprio così, REGGAE, da questo gruppo che annovera tra i propri lavori vari album coverizzati (come OK Computer dei Radiohead e Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles). Ai puristi che già stanno storcendo il naso dico di ascoltare prima di giudicare, perchè il lavoro, oltre ad essere molto ben fatto (aldilà di ogni considerazione stiamo parlando di ottimi musicisti), è anche curato nei minimi dettagli e mai fuori dalle righe o forzato (e non era facile visto il contesto)..provare per credere!!
Marilyn Manson – Personal Jesus : assieme a Sweet Dreams “(Are Made of This)”, degli Eurythmics, questa del famoso brano dei Depeche Mode è sicuramente la più famosa cover reinterpretata dal dottor Manson, ovviamente in chiave industrial metal. Impossibile che non l’abbiate mai sentita, come è innegabile che sia una signora cover, e questo aldilà della sempre maestosa presenza scenica del nostro amico Manson. Uno di quei casi in cui a gioire son stati sia il coverizzato che il coverizzatore, a testimonianza del buon lavoro fatto.
Muse – Feeling Good : in una recente classifica stilata dal New Musical Express sulle migliori (e peggiori) cover della storia è stato proprio questo brano ,tratto da un musical del 1965 e riportato in auge dalla band britannica, ad aggiudicarsi la prima posizione, e non a caso visto l’ottimo lavoro fatto da Bellamy (con la sua solita pazzesca voce) e soci..
The Baseballs – Umbrella : come per i loro colleghi con i dread, anche nel caso di questa band berlinese il discorso vale per un intero CD e non per una singola canzone. Le versioni rockabilly dei più grandi successi delle popstar contemporanee (da Jennifer Lopez a Katy Perry, passando per Robbie Williams) sono un vero carico di energia. Niente di eccessivamente serioso, per carità, ma probabilmente è proprio questa la formula vincente che ha permesso a questi tre ragazzotti di raggiungere il successo. Se avete paura di dovervi vergognare con i vostri amici per aver ballato una canzone di Rihanna, vi sconsiglio vivamente il loro ascolto!!!!
The White Stripes – I Just don’t know what to do with myself : brano divenuto famoso anche grazie al suo video in bianco e nero che aveva per protagonista la simpatica Kate Moss che danzava allegramente con un palo, si tratta di una rivisitazione di un pezzo degli anni ’70 che ha sicuramente contribuito a rendere l’album dal quale è stato estratto (“Elephant”, si lo stesso di Seven Nation Army), quello di maggior successo per l’ormai ex duo di Detroit.
“Weird” Al Yankovic – Amish Paradise : qui cambiamo totalmente registro per dedicarci a un particolare tipo di cover, quella parodistica. In realtà sono tantissimi i pezzi rifatti da Yankovic, tra i quali “Smells Like Nirvana” o “Eat It”, tanto per citarne due (ma basta andare su youtube) . Il pezzo in questione è invece una cover di Gangsta’s Paradise di Coolio. E’ vivamente consigliata la visione del video oltre che l’ascolto della canzone!!
Momento serietà:
E in Italia????
Anche qui da noi ci trattiamo bene in fatto di cover, a tal punto da poter vantare due dei più grandi coverizzatori di tutti i tempi.
Il primo, Lucione Legabue, è talmente bravo che ha scritto (probabilmente sotto anfetamine) un solo pezzo nel lontano 86, e da allora va avanti autocoverizzando quel suo stesso pezzo, cambiandoci il titolo (di volta in volta) e 2 frasi del testo (una volta ogni cinque). C’è da chiedersi se sia più bravo lui o chi ascolta lo stesso pezzo da ormai 25 anni.
Il secondo ,Rasco Vossi, è se vogliamo ancora più dotato del collega, perchè non solo fa lo stesso lavoro di coverizzazione dello stesso pezzo da tempo ormai immemore, ma in più non deve neanche stancarsi di cambiare quelle 2 frasi dato che ha imparato tempo addietro una tecnica speciale che gli permette di cantare solo grazie all’uso di ululati ed incomprensibili suoni gutturali (probabilmente di natura aliena). A tratti anche più pericoloso del collega Legabue poichè è in possesso di una linea ADSL con la quale tiene sotto scacco i governi di mezzo mondo.
Beh sperando di non fare la fine di nonciclopedia io mi raccomando con voi di ascoltarvi i brani proposti, sia mai che ve ne piaccia qualcuno!!!! E se avete la cover del secolo sottomano, quella che potrebbe sostituire gli A Perfect Circle sulla copertina del libro, per intenderci, fate in modo di farci sapere!!!!Prima di allora…vi saluto!!
“Harder, Better, Stronger, Faster”
DevilA
Secondo me una bella cover è questa 🙂
http://www.youtube.com/watch?v=xSM2d7B5SGo