LIVE REPORT: Bandabardò @ Parco del Sole, L’Aquila, 05/07/2011
Inizio con una premessa: non ho mai ascoltato questo gruppo, e come ben sapete questo non è il genere nel quale sono specializzato (se così posso dire). Quindi immaginate che scriva questo articolo da “neutrale”.
La giornata inizia con un bellissimo diluvio sulla città aquilana, diluvio che porta noi baldi giovani a pensare ad un annullamento del concerto. Nel mentre si continua a studiare, con ancora l’incertezza nei nostri cuori. Fortuna vuole che verso mezzogiorno il diluvio cessa per dare il benvenuto ad un forte sole.
Sempre verso mezzogiorno iniziano i nostri preparativi, cioè decidere a che ora salire al Parco del Sole. Si consideri che tutta la festa (concerto compreso) sia stata organizzato dal Partito Democatrico (PD), dove Bersani avrebbe fatto un discorso su nonsocosa (come potete capire, non me lo so cacato manco di striscio), quindi su richiesta di una nostra amica si decide di salire abbastanza presto.
Lasciamo stare il resto del pomeriggio perché… sapete… la giornata di un futuro (si spera) ingegnere non è molto interessante.
Arriviamo ai cancelli del parco verso le 20:00, dove ci incontriamo con il resto della ciurma.
A quel punto decidiamo di andare a mangiare, e qui arriva una bella delusione: tre minuscoli pezzi di salsiccia con 3 pezzi di pane (di cui uno lo abbiamo dovuto chiedere inginocchiati) costava 5 euro, il tutto condito con un bicchiere di birra pagato 4 euro (mortacci loro). Diciamo che per quanto riguarda il prezzo, potevano far di meglio, sopratutto perché era una festa organizzata da un partito politico. Ovviamente non voglio iniziare un discorso politico e non penso neanche che il cosa abbia mangiato e bevuto sia di molta importanza. Comunque, proseguiamo.
Per ammazzare un po’ il tempo ci fermiamo ad uno stand di libri, dove c’era anche una scatola con una trentina di vinili: lì mi compro per il modesto prezzo di 19 euro il vinile del Live at Shea Stadium dei Clash; la parte più bella del tutto è stata quella in cui è arrivato il signor Bersani allo stand ed io ed un amico manco ci giriamo (chissà cosa avrà pensato hehehe).
Dopo questo acquisto ci dirigiamo verso il palco, montato poco più giù dal resto degli stand, in discesa. Si, avete capito bene. In discesa.
(nota bene: non è un lamento, al contrario: pogare in discesa è una figata, oltre che una sfida!).
Qui ci capita di assistere ad un altro episodio epico: per provare l’impostazione delle casse, i ragazzi del service sparano a tutto volume un greatest hits dei Rage Against The Machine: non passano 10 secondi che arriva un tipo a 100 all’ora a chiedere di abbassare il volume perché il signor Bersani stava “tenendo una conferenza” (chissà quali puttanate stava sparando). Dopo 5 minuti ci facciamo due risate con il tipo al mixer, che diceva (ridendo) di non poter alzare il volume.
Dopo un’oretta inizia il concerto.
I ragazzi della Bandabardò si presentano molto amichevoli, tutti sorridenti e con tanta voglia di suonare. Già al secondo pezzo si inizia a movimentare il centro del parco, sperimentando una specie di “pogo tranquillo”. Vabbé, diciamo che la gente stava “soltanto” ballando.
Dopo un paio di pezzi il cantante Enrico Greppi (detto Erriquez) fomenta la folla, chiedendo di seguirlo (sperando che la discesa lo permetta) un semplice ballo destro/sinistro. Qui è dove si inizia a formare il vero pogo.
Su quasi tutte le canzoni, il chitarrista solista Alessandro Finazzo (detto Finaz) ci meraviglia con degli assoli da paura, suonati con una chitarra acustica e una pedaliera, creando un effetto distorto molto particolare. Infatti sono rimasto stupito sia per la bravura del chitarrista (non me lo sarei mai aspettato) sia dal fatto che suonava i pezzi distorti con una chitarra acustica!
Nulla da togliere agli altri musicisti: il bassista, sempre molto gasato e allegro, che cambiava molto spesso e volentieri il basso elettrico con il contrabbasso e viceversa; un percussionista che, tra le altre cose, ci donava ogni tanto dei piccoli assoli di tromba; un fisarmonicista/tastierista fomentatissimo; una chitarra ritmica che accompagnava senza problemi il collega e il batterista che a prescindere dal fatto di essere abbastanza nascosto, si faceva sentire alla grande.
La serata tira avanti a suon di pogo, con qualche cascatone e qualche spinta di troppo, finquando la band non si ferma per farsi qualche drink sul palco e per lanciare sulla folla alcune bottiglie d’acqua.
Il tutto si conclude con un pezzo cantato dalla folla nel mentre la band ballava eseguendo il “trenino” sul palco.
In sintesi: tante risate, un bel pogo, una bella serata senza pioggia e una Bandabardò che trasmetteva una carica e allegria di potenza infinita.
Diciamo che dopo la prima riga ho saltato metà articolo! si sa da mo che ai concerti le cose costano il doppio! soprattutto se sono finanziate dai partiti! qualsiasi PDL PD-L e quant’altro! cmq la BB sono davvero bravi sono molto da spiaggia e ballare tutta la notte!
Penso l’elevato costo del bere e del mangiare sia stato l’unico punto negativo della serata!