ALBUM DEL GIORNO: Pantera – Power Metal
Tutti noi conosciamo i Pantera per essere stati i pioneri del Groove Metal, una specie di miscuglio tra Thrash Metal anni ’80 e Hardcore Punk.
In questo momento, però, sono seduto, davanti al mio portatile sulla mia scrivania, immaginandovi mentre pensate “ecco un altro articolo sui Pantera…”. E nel mentre rido.
Rido perché so già che questo non è uno dei tanti articoli sui 5 cd (dal 1990 con Cowboys From Hell fino al 2000 con Reinventing The Steel) che hanno segnato così tanto l’era del Groove negli anni ’90. Non voglio soffermarmi su questi 5 capolavori per il semplice motivo che ormai ci sono in giro troppi articoli su di loro, sicuramente scritti meglio di quel che potrei fare io.
Oggi voglio invece soffermarmi su un CD che la maggior parte non conosce, e con “la maggior parte” intendo anche i fan più fan dei Pantera.
La discografia dei Pantera, che nasce nel 1983 e muore nel 2000, gode di 9 album in studio, 1 album live e 1 greatest hits.
Lasciando stare gli album senza Phil Anselmo (non perché di minor qualità, ma perché voglio concentrarmi sulla vita dei Pantera insieme ad Anselmo), l’album live Official Live 101 Proof e il greatest hits Reinventing Hell (The Best Of Pantera), rimane un solo album.
Power Metal è il quarto album in studio dei Pantera (primo insieme a Phil Anselmo) uscito nel 1988, prodotto da Marc Ferrari sotto il marchio Metal Magic Records.
La peculiarità di questo CD (e dei 3 precedenti) è che non appartengono al genere groove metal.
Si, avete sentito bene: anche se vi sembrerà strano, vi posso assicurare che i Pantera, agli origini, suonavano Heavy Metal/Hard Rock, con suoni molto vicini al Glam Metal (compresi anche i vestitini e le tutine)
E se vi sembra strano leggere una cosa del genere, vi assicuro che ascoltare il CD vi lascierà senza parole.
Già dalla prima traccia possiamo notare come i riff pesanti di Darrell presenti in canzoni come Domination, Cowboys From Hell, Revolution Is My Name, This Love, I’m Broken e tante altre, tutto d’un tratto si siano trasformati in riff dal suono dolce (ma comunque aggressivi), tipici del glam metal e hard rock. Notiamo come quella voce growl mischiata con scream, che tutt’oggi ci fa impazzire, sia sparita per essere sostituita da una voce più melodica e dolce, con un tono estremamente alto. Perfino la batteria è cambiata, conservando quel doppio pedale che tanto caratterizza Vinnie Paul, ma molto, molto meno aggressiva. Infine, anche il basso cambia: se prima le linee di basso di Rex si riconoscevano per essere tanto aggressive come i riff di Darrell, adesso quelle linee le sentiamo poco e niente.
C’è da precisare che voi dovete prendere questo processo “al contrario”: nei Pantera c’è stato un progresso, finito poi nel groove.
Continuando con la recensione, possiamo notare come la prima traccia, Rock The World, può essere paragonata ad una qualsiasi canzone di un qualsiasi gruppo hard rock.
Se ci spostiamo a We’ll Meet Again, notiamo un riff più violento (più vicino ai riff thrash), ma con una voce “delicata”, mischiata ad una serie di cori di un’eccezionale armonia seguita da un assolo da paura, dove Darrell dimostra tutta la sua tecnica e creatività.
Da notare con molta attenzione anche gli assoli di Death Trap e Burnnn!, accompagnati sempre da una serie di riff pesanti, sempre più vicini al thrash.
Per concludere, e per ricordavi ancora una parte essenziale di questo articolo, voglio farvi notare come i Pantera, partendo da un genere mai aspettato prima (hard rock, power metal, glam) si siano evoluti in un genere così forte e aggressivo come lo è stato (se così possiamo dire) il Groove Metal anni ’90.
Questo CD poteva essere considerato come una specie di profeta, arrivato per portare al mondo la magia di uno dei generi più esplosivi che ha ispirato, ispira e ispirerà migliaia di musicisti di tutto il mondo.
Grazie, pantere del Texas!
Tracklist:
- Rock The World
- Power Metal
- We’ll Meet Again
- Over And Out
- Proud To Be Loud
- Down Below
- Death Trap
- Hard Ride
- Burnnn!
- P*S*T*88