LIVE REPORT: Cabeki live @La Mela Di Newton (PD), 22/04/2011
Prendete un bel tramonto in una calda sera di primavera in cui l’aria intorno pesa sulle vostre spalle e i vostri cuori incollandovi come un trasferello sulla terza dimensione.
Prendete un pizzico di noia.
Prendete il bisogno di muovere il culo.
Prendete una città universitaria.
… Fatto?
Improvvisamente decido di rotolare verso il ciottolato del centro patavino alla volta della Mela di Newton, un piccolo circolo arci in zona Specola molto carino, a metà strada tra un atelier, una libreria, un rifugio sicuro e la cucina di casa vostra.
In programma c’è un concerto prezioso e raro, di quelli da custodire con gelosa delicatezza come si fa con una fragile creatura.
Stasera c’è la presentazione de “Il Montaggio Delle Attrazioni”,il nuovo disco di Cabeki, al secolo Andrea Faccioli, polistrumentista attualmente attivo nella band di Cisco Bellotti, ex-Modena City Ramblers.
Un progetto one man band in cui un’esperienza assolutamente strumentale si fonde con quella del viaggio.
A fare da coreografia c’è una vecchia valigia, piccole luci colorate,un telo e un proiettore super 8 che inizia a far scorrere le immagini dell’attraversata di un misterioso viaggiatore nel sud-est della grande Asia, che ipnotizza con i suoi volti e i suoi colori.
Come ho detto, il tema visivamente proposto è quello del viaggio, che cattura immediatamente lo spettatore che fissa l’alternarsi dei luoghi che a tratti sembrano galoppare fuori dal finestrino di un treno ricreando, per chi si trova nella stanza, un’illusione di movimento.
Le sonorità spaziano da una ninnananna etnica a tratti posta su di un labile confine tra uno psichedelico lievemente rock e un gioioso waltzer francese.
Sorseggiando del buon cheap cabernet,tenuti per mano dalle vibrazioni della chitarra e della bellharp (e di un fantastiliardo di altri piccoli strumenti che purtroppo la mia mente non ricorda), registrate una alla volta nel loro divenire e poi riprodotte in loop (grazie ad una distesa di pedali) con le dita che costruiscono la melodia passo passo come le scarpe del viandante costruiscono il cammino, improvvisamente la sedia si stacca da terra ed inizia a volare conducendoci in un viaggio mistico all’interno di noi stessi che ci fa incontrare i nostri desideri, i nostri sogni, le nostre difficili tristezze. Pensate alla ragazza che amate o che vorreste amare,al paese che vorreste scoprire, alla terra sconosciuta che vorreste esplorare, ai sapori che vorreste accarezzare e ai profumi che vorreste annusare,agli esami che vi mancano, a cosa vorreste fare da grandi, a cosa vorreste domani per colazione, insomma a tutto ciò che vi pare. E il tutto si perderà in un gentile abbraccio di equilibrio ed armonia tra suoni ed emozioni vive e dolcemente travolgenti, e poi, quando tornerete a casa con il passo ancora morbido e confuso ma per niente stanco vi accorgerete che questa sera non avete ascoltato della buona musica, ma l’avete assaporata piano piano con tutti i sensi accesi come si fa con il buon vino… kanpai!!!
[…] Pensate alla ragazza che vorreste amare […]
Ok, quel pezzo non dovevo leggerlo.
By the way, bel lavoro 😉