I Metallica pronti a lavorare su di un nuovo album: alcune riflessioni
E dopo due anni di tour con i Big Four (parliamo dei 4 pilastri del thrash metal, cioè i Metallica, gli Slayer, i Megadeth e gli Anthrax), tour con il quale i quattro comunicano che il Thrash Metal non è ancora morto, i Metallica sono ufficialmente pronti a lavorare su un nuovo disco.
La dichiarazione ufficiale è stata fatta da Lars Ulrich, batterista della band. Ulrich afferma che la band “non vede l’ora di sedersi a scrivere di nuovo”, aggiungendo che non scrivono “seriamente” dal ‘2006/2007 e che vorrebbero ritornare ad essere creativi come una volta.
Si, come con Kill ‘Em All, Ride The Lighting e Master of Puppets, i 3 capolavori assoluti della band, nonché 3 dei dischi più significativi del panorama thrash metal. Ma non scordiamoci di And Justice For All, dove troviamo il primo vero e proprio “singolo” dei four horsemen, One, e To Live Is To Die, pezzo dedicato alla memoria di Cliff Burton (sostituito da Jason Newsted).
E poi iniziò il declino.
Il primo cd con cui iniziò questo “declino” della band fu Metallica (soprannominato dai fans e stampa The Black Album). Può sembrare strano, dato che questo CD contiene pezzi come Enter Sandman, Sad But True, The Unforgiven, Nothing Else Matters eccetera, ma su questo CD si inizia a sentire la “commercializzazione” del sound originale. Ma dato che è solo “l’inizio”, viene ritenuto (ed io sono il primo a confermarlo) un ottimo cd.
E poi il declino si intensificò, fino ad arrivare a livelli mai visti.
Dopo l’album nero segue Load, cd super-criticato da fan e stampa. In questo CD, i membri della band scelgono di cambiare sonorità, spingendosi più sull’hard rock e heavy metal classico, utilizzando giri di chitarra tendenti al blues e abbandonando la pesantezza del doppio pedale. Insomma, confrontando questo CD con i vecchi lavori, l’effetto è quello di una ninna nanna.
L’anno successivo fu pubblicato Reload. Inizialmente la band intendeva pubblicare Load e Reload insieme, ma il produttore Bob Rock sconsigliò l’idea. Come potete immaginare/intuire/sentire, questo CD propone lo stesso cambiamento di sonorità del suo precessore. Diciamo, un “auto-plagio”.
L’unica cosa che la stampa ha ritenuto dei veri e propri “capolavori” sono le due copertine dei CD, fotografie effettuate da un tale Andres Serrano: per Load, l’artista incastra il proprio sperma e del sangue bovino tra due fogli di plexiglass; per Reload, l’artista mischia urina sempre con sangue bovino tra due fogli di plexiglas. Devo dire che è stata una scelta molto originale.
Lasciamo da parte queste cosette e torniamo a parlare di cose più serie: St. Anger.
St. Anger è l’ottavo album studio della band. Dopo 6 anni dalla pubblicazione di Reload, la band torna con un CD più “cazzuto”, caratterizzato da un sound più violento. Sound, comunque, non thrash, almeno non del tutto. Le critiche variano appunto da “sound poco thrash” a “sound alternative metal”. Se ci fate caso, questo sembra un lavoro fatto “di fretta”. E questo non ci meraviglia sapendo che a metà delle registrazioni Hetfield (voce/chitarra ritmica) abbandonò lo studio per iniziare un programma di riabilitazione dall’alcol e che c’era un Bob Rock aspirante bassista oltre che produttore.
Comunque, molti hanno apprezzato questo “riavvicinamento” al vecchio sound thrash.
E, come racconta la storia…
Come ben sapete, la storia dell’umanità ci dice che ad ogni declino corrisponde una “ascesa”, un ritorno al successo.
Questa ascesa, per i Metallica, si chiama Death Magnetic.
Il nono album in studio rappresenta un vero e proprio ritorno ai vecchi sound thrash che caratterizzarono i primi capolavori della band. Questo gradito ritorno viene attribuito da molti al nuovo produttore Rick Rubin, famoso per aver collaborato con gruppi come Run DMC, Beastie Boys, Slayer, SOAD, RHCP, Slipknot.
Ma, oltre al sound thrash, su questo album troviamo anche un approccio più “tecnico”, come se fosse diventato un CD “progressive-thrash metal”, avvicinandosi e superando la tecnica di And Justice For All. A molti questo cambiamento è piaciuto e perfino la stampa ha descritto le nuove canzoni come un ritorno alle sonorità di Master of Puppets e And Justice For All…
Per quel che mi riguarda, a me non piace affatto. Trovo le canzoni noiose, molto simili tra di loro. Un disco mancante, ancora, di originalità, creatività, fantasia.
E adesso non ci resta che aspettare questo nuovo cd.
Aspettare, sperando di ritrovare quel caro vecchio suond speed-thrash metal che ci ha fatto esaltare per così tanto tempo. Che ci ha fatto saltare in continuazione suonando una chitarra immaginaria (o suonando strumenti veri nelle nostre band). Che ci ha fatto pogare così forte nelle nostre piccole feste.
Che ci ha fatto credere (e confermare) che il thrash metal non è morto o sepolto dalle nuove ondate di metal alternativo, metalcore, ecc.
scommetto che Andres Serrano è il nome finto che hai dato per non farti riconoscerexD comunque, death magnetic non è il massimo, cioè a me certe canzoni piacciono(anche se ora non mi calano più i metallicaXD) certe canzoni però sono troppo ripetitive. Spero che il prossimo cd avrà capolavori alla master of puppets, o per lo meno capolavori che si rifanno allo stile vero dei Metallica!