RECENSIONE: Banda Elastica Pellizza – La Parola Che Consola
Oggi vorrei farvi conoscere una band nostrana. Avrete sicuramente notato dagli articoli precedentemente postati che non siamo particolarmente inclini a trattare band italiane.
A scanso di equivoci, ci tengo a precisare da subito che noi dello Staf (con una sola effe) di Interstella Magazine non abbiamo assolutamente nessun tipo di rancore nei confronti del nostro Bel Paese , non vorremmo mai che vi facciate di noi l’idea di gente che si pulisce il culo con il tricolore! Quello è un compito riservato agli organi competenti, alla nostra bella classe politica, e non sia mai detto che gli rubiamo il lavoro, no, no, no!
Ok dopo questa fugace digressione sull’utilizzo della bandiera italiana in Italia, cosa poco in linea coi temi qui trattati, ma sia mai che ci bolliate come talebani, posso passare a parlare di musica, e lo faccio presentandovi la Banda Elastica Pellizza.
Piemontesi, nati nel 2003 dalle menti di Daniele Pelizzari (chitarra e voce) ed Alessandro Aramu (basso), attualmente i componenti sono 5. Ai due fondatori si sono aggiunti Paolo Rigotto (batteria), Bati Bertolio (fisarmonica e organo) e Andrea Sicurella (chitarra, sax e clarinetto) ed è con questa formazione che due anni fa è uscito il loro primo cd “La Parola che Consola”.
Da dove deriva il nome “Banda Elastica Pellizza”?Lo spiega molto semplicemente il Leader del gruppo in una loro intervista…
Banda: “perché siamo un gruppo musicale”
Elastica: “perché all’inizio non si sapeva bene quanti eravamo. 2,3,4 uno entrava l’altro usciva. E per anni è andata avanti cosi. Adesso che siamo in 5 Elastica sarebbe superfluo. Cambiare…quindi..Banda Fissa..per un po’ teniamo ancora Elastica”
Pellizza: “Perchè io mi chiamo Pelizzari con una elle ma la storpiatura fatta all’epoca da Alessandro è rimasta Pellizza. Quindi Banda Elastica Pellizza”
E racconta anche in breve cosa contiene il loro disco e lo fa in questo modo:
“Ci sono 13 canzoni abbastanza classiche nella struttura, a parte un paio che oggi sono state definite “new progressive-progressive-prog” vabé…sono canzoni di struttura classica quindi non hanno una lunghezza eccessiva, c’è il giusto peso tra le parole e la musica..sono canzoni..un disco di canzoni..parole e musica..i contenuti sono vari, ci sono storie minimali, altre meno minimali, non c’è molta politica se non nel senso che ogni volta che cerchi di fare qualcosa di bello e di vero,soprattutto che senti e che magari ti viene bene, dopo tanti anni comincia a venirti bene, stai facendo comunque politica perché è una leva insomma anche quella per …(….) …cosa ho detto??”
Immagino che già da questo breve estratto della loro intervista vi sarete fatti una certa idea di loro, e cioè che di tutto si tratta tranne che di una Band “classica” o “regolare” o chiamatela come vi pare. Il che, almeno per quanto mi riguarda, è sicuramente uno stimolo in più per ascoltare questo loro primo lavoro, che di certo non manca di originalità, grazie anche alla genialità del Pelizzari.
Si tratta di un Cd scanzonato, ironico e allegro che scivola via facilissimamente grazie a brani orecchiabilissimi e testi mai scontati, che fanno l’occhiolino ad artisti già affermati quali ad esempio Vinicio Capossela.
Dei tredici brani quelli che mi sono garbati maggiormente sono sicuramente “Et Voilà! Monsieur Hulot”, caratterizzata dal testo in francese maccheronico, “Pollo”, con la partecipazione di Roberto “Freak” Antoni degli Skiantos (indovinate nel ruolo di chi?), l’arcobalenica “Mi Ma” e la stralunata “Il Chakra della Lumasa”, ma comunque è tutto l’insieme di brani che è ottimamente amalgamato e rende l’ascolto piacevole e mai pesante.
Non li ho mai visti dal vivo ma spero di poterlo fare al più presto. In attesa di ciò mi sento già in condizioni di consigliarvi un loro live, questo perché certamente si tratta di una di quelle Band che dal vivo danno il meglio di sé e che riesce davvero a coinvolgere l’ascoltatore/spettatore.
Se poi non capitano dalle vostre parti, almeno il cd merita di essere ascoltato!!
Voto: (4 / 5)
Tracklist:
- La Parola Che Consola
- Stile
- Et Voilà! Monsieur Hulot
- Tre Bon
- Pollo
- Mi Ma
- Cani
- Ninna Oh
- Orbito
- Parliamo Tutti Di
- Abbiam Vestito Sarah
- Il Chackra Della Lumasa
- Dietro Ogni Parola
Formazione:
- Daniele Pelizzari: chitarra e voce
- Alessandro Aramu: basso
- Paolo Rigotto: batteria
- Bati Bertolio: fisarmonica e organo
- Andrea Sicurella: chitarra, sax, clarinetto