RECENSIONE: Tre Chiodi – Murmure
L’esordio discografico del trio padovano Tre Chiodi pone attorno alla propria essenza sentimenti bivalenti. Se da un lato la band è capace di costruire un monolito di stampo stoner sostanzialmente ben intagliato, dall’altro mostra una certa incompletezza nell’intera struttura lirica. Il concept puramente corporeo non è così convincente e lascia spazio a momenti di forte ambiguità che fanno fatica a creare una comunicazione diretta con l’ascoltatore.
L’esecuzione meramente tecnica di “Murmure” non lascia spazio a perplessità; ogni elemento contribuisce ad una organicità (per niente scontata) cercata e trovata, aspetto che compensa in maniera decisiva quelle che sono le inevitabili incertezze di una creatura in fase di gestazione. Gli arrangiamenti trovano degli inaspettati risvolti ariosi, episodi capaci di variare in modo consistente una proposta accattivante, seppure ancorata ai dettami di genere.
La produzione ed il recording sono sicuramente aspetti che andranno curati con maggiore attenzione in futuro. Un messaggio complesso ha bisogno di un veicolo chiaro ed eloquente per essere trasmesso. Murmure, nonostante gli imprevisti fisiologici del caso, è un disco con dei contenuti importanti, ben eseguito ed arrangiato con conoscenza.
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Voto: (6,5 / 10)
Tracklist:
- Trago
- Lingua
- Anche
- Cuore
- Denti
- Vertebra
- Orbite
- Colon
- Capelli