RECENSIONE: 7 Training Days – Stop The Bombing
Prosegue con coraggio ed idee il viaggio della band laziale che già aveva saputo attirare la nostra attenzione con “Wires“. “Stop the bombing” prova a riprendere quanto fatto in precedenza, azzardando però una forte presa di coscienza nei confronti di derive artistiche rischiose che, se da un lato arricchiscono la proposta, dall’altro finiscono per generare forse un’eccessiva confusione. Viene riproposta con saggezza una decisa stratificazione di quell’indie rock personale, connubio e forse scontro fra culture ed epoche diverse. A tutto questo viene addizionata, sempre con sapienza, una deriva sperimentale tutta nuova, tra fiati ed echi Crimsoniani.
“Stop the bombing” è dunque un mix ben gestito di cose molto distanti fra loro. Per quanto sia studiato dal punto di vista degli arrangiamenti e del songwriting obbliga, per natura, l’ascoltatore ad un ascolto più attento rispetto al passato, al fine di essere assimilato, compreso e goduto. Questo però non deve rappresentare un limite, ma al contrario un nuovo punto di partenza per i 7 Training Days.
Un traguardo raggiunto ma allo stesso tempo da superare per portare queste nuove contaminazioni ad un’amalgama più diretta e più incisiva che possa però conservare tutto quello che di buono Stop the bombing ha saputo offire.
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Voto: (6,5 / 10)
Tracklist:
- Awareness
- A Waste Of Gold
- White Lies
- Stop The Bombing
- Lightway
- Hurtgame
- Fuzz In Your Head
- If Winter Comes
- Red Ocean / Blue Ocean