Recensione: Veratrum – Mondi Sospesi
Arrivano al secondo full-length i bergamaschi Veratrum, propensi ad un black/death moderno che vede nella scena polacca (Hate e Behemoth) un punto di riferimento fondamentale. “Mondi Sospesi” è una buona produzione che non annoia e cattura sempre una buona dose di attenzione dall’ascoltatore: tutti i brani hanno il giusto tiro e sono capaci di pestare duro quando serve, perdendosi tuttavia in alcuni cliché fin troppo annunciati. Le stratificazioni orchestrali ed i cori puliti/epici sembrano cozzare con la struttura tecnico compositiva ottimale dei brani. Non so se chiamarla “crisi d’identità” o “ricerca sonora” ma la band ha ottime potenzialità, ampiamente dimostrate anche nelle produzioni precedenti.
Basta ascoltare pezzi come “Davanti la Verità” o “Etemenanki” e confrontarli con “Quando in Alto” ed “Il tempo del Cerchio“, questi ultimi due a mio parere i brani migliori, per carpire una differenza sostanziale in termini di sonorità. Nel complesso il disco è sufficiente ma bisogna capire quando arriverà il tanto agognato salto di qualità.
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Voto: (6 / 10)
Tracklist:
- Intro
- Un canto
- Il culto della pietra
- Etemenaki
- Il tempo del cerchio
- Quando in alto
- Davanti alla verità
- H nea Babylon