RECENSIONE: Recattivo – 13000 Giorni Sulla Terra
Decima uscita discografica, autoprodotta nell’anno corrente, per i padovani Recattivo, quartetto dalla potenza espressiva decisamente improntata a seguire le orme di certo grunge dei tempi d’oro, scegliendo anche derive nu-metal e punk rock in certi frangenti. La grande forza del progetto, oltre che nelle viscerali chitarre distorte e nella ritmica serrata, sta soprattutto nella potentissima voce del vocalist Simone Pittarello, vero trascinatore della musica dei Recattivo grazie al suo cantato sporco ed aggressivo, capace di virtuosismi da brivido che danno un’impostazione à la Chris Cornell e riescono ad elevarne i vocalizzi a livelli di espressività degni di un Demetrio Stratos. Basta ascoltare un pezzo come “Potremmo Anche Solo Provare” per rendersene conto.
L’album risulta duro e diretto, composto da otto tracce che mettono in luce tutta la grinta contenutistica e musicale delle composizioni e dei testi dei Recattivo, questi ultimi completamente in italiano, risultando nella loro totalità un ottimo tributo a certa scuola anni ’90, impreziosita da un leader carismatico che si staglia con le sue corde vocali al di sopra di cadenzate composizioni in bilico tra ribollire grunge e scatti nu-metal (la intro “Il Tempo Non Basta” e la successiva “Non Servirà”), momenti più duramente ponderati (“Questo Mio Niente” e “Ti Tagli Tu E Sanguino Io”), digressioni punk rock (“Non Mi Diverto”) e tanto carisma sputato in faccia all’ascoltatore.
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Voto: (7 / 10)
Tracklist:
- Il Tempo Non Basta
- Non Servirà
- Questo Mio Niente
- Potremmo Anche Solo Provare
- Ti Tagli Tu Sanguino Io
- Non Mi Diverto
- Solo
- Sei La Mia Mafia
Formazione:
Martino De Paoli – batteria
Tommaso Filippi – chitarra
Frana De Paoli – basso
Simone Pittarello – voce