RECENSIONE: Parallel Minds – Headlong Disaster
La Francia negli ultimi anni si è mostrata terra fiorente per il metal, specialmente quello più estremo, ed il power trio dei Parallel Minds non la manda certo a raccontare. Ben 70 sono i minuti che compongono il loro debut album “Headlong Disaster“, che si snoda su un power/progressive che strizza l’occhio ai Symphony X di “Paradise Lost” e agli Ark di “Burn the Sun”.
“Headlong Disaster” mantiene alta la tensione per tutta la sua durata; sebbene ci siano momenti più “slow” il trio non si risparmia e ce la mette tutta per far trasparire le proprie capacità tecnico compositive, senza mai rinunciare ad avventurarsi verso melodie più accattivanti ed affabili. Un disco a metà strada fra gli amanti del genere ed un certo tipo di mainstream. L’intero album risulta quindi quasi una sintesi di tutta l’evoluzione del power metal, dagli anni ’80 ai giorni nostri, rifacendosi in egual misura alla scuola americana ed a quella nordeuropea.
Una produzione assolutamente consigliata.
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Voto: (8 / 10)
Tracklist:
1. I Am
2. Into The Void
3. Reborn Through Hate
4. Migdal Bavel (Myth of Babel)
5. Headlong Disaster
6. Ghost of Sparta
7. A 1000 Minds Away
8. Hyperion
9. Coming Home
10. Only the Good Die Young
Line Up (2015):
Stéphane Fradet – Vocals
Grégory Giraudo – Guitars & Bass
Franky Costanza – Drums