RECENSIONE: La Sindrome della Morte Improvvisa – Di Blatta in Blatta
Se l’obiettivo della band lombarda “La Sindrome della Morte Improvvisa” è quello di confondere l’ascoltatore portandolo su una specie di trance strutturata attraverso armonie dissonanti, allora l’EP “Di Blatta in Blatta” vi riesce in pieno. Le costruzioni armoniche ci portano su un piano di influenze non semplici da definire: se inizialmente le intenzioni della band non risultano chiarissime, successivamente ogni intento viene palesato; le fondamenta stoner rock sorreggono ritornelli rabbiosi e cantilene in stile mantra, senza rinunciare ad una vena prettamente indie che caratterizza in sostanza l’intero EP.
Più delicata, rispetto a “Blatta“, risulta poi“Buscemi”, tuttavia mai lontana dall’impronta stilistica generale: il brano si snoda fra momenti ambient e caratterizzazioni puramente stoner. Si arriva così a “Korsakof”, traccia dai ritmi cadenzati e inesorabili che non privano tuttavia il pezzo di una certa agilità musicale, in pieno stile Tool. Conclude l’EP “Sfiati nel Cranio”, probabilmente l’episodio più eclettico. Da un lato strizza l’occhio al prog rock in stile Storm Corrosion, dall’altro al filone ambient della scuola black metal scandinava, dimostrandosi in sostanza il brano più introspettivo e oscuro dell’intero operato della band. Un colosso di più di dieci minuti che fa emergere le buone qualità tecnico compositive dei nostri.
Le linee vocali interpretano bene anche i momenti in lingua italiana, episodi non privi di insidie a livello metrico. Buona prova in sostanza per La Sindrome della Morte Improvvisa, una virata oscura capace di farsi apprezzare.
Link Utili: Pagina Facebook
Voto: (3,5 / 5)
Tracklist:
- Blatta
- Buscemi
- Korsakof
- Sfiati nel cranio
Line-Up(2015):
- Luca Spataro (Voce e Chitarra)
- Sacha Amato (Chitarra)
- Alessio Capatti (Basso e Voce)
- Alessandro Fedele (Batteria)