RECENSIONE: Cattle Decapitation – The Anthropocene Extinction
I Cattle Decapitation sono una di quelle band che non riesce a mettere d’accordo fan di vecchia e nuova scuola. Indipendentemente dai gusti personali, attualmente i signori di San Diego sono gli unici che provano a richiamare una personalità ben precisa album dopo album. “The Anthropocene Exticntion” si posiziona fra i possibili dischi dell’anno per vari motivi. Il primo è aver eguagliato l’importanza di “Monolith of Ihumanity“, un disco che rimarrà impresso per anni. Il secondo è legato alla struttura: si può andare ancora oltre? La risposta è stata dettata dai fatti. I Nostri hanno mantenuto quella formula colma di idee, aggiungendo un tocco melodico e imprevedibile ai brani. Alla proposta schizofrenica e psicotica a cui eravamo abituati vanno a mescolarsi vocals pulite e armonizzazioni chiare e distinguibili senza distruggere l’idea di base.
Niente brani semplificati o riff più easy listening. Solo un’intelligenza artistica che ora hanno in pochi, una fluidità musicale che tende a progredire sempre di più grazie ad una maturazione che sta raggiungendo cime elevate. È un disco metal completo, contiene citazioni dall’heavy classico fino al death grind più becero e cafone ma suonato sempre con classe e lucidità, dal riffing fino ai cori più epici e/o apocalittici. Che piacciano o no c’è solo da portare rispetto ad una band che finalmente sta cogliendo un successo meritatissimo.
Link utili: Official Facebook Page
Voto: (8 / 10)
Tracklist:
- Manufactured Extinct
- The Prophets of Loss
- Plagueborne
- Clandestine Ways (Krokodil Rot)
- Circo Inhumanitas
- The Burden of Seven Billion
- Mammals in Babylon
- Mutual Assured Destruction
- Not Suitable for Life
- Apex Blasphemy
- Ave Exitium
- Pacific Grim