RECENSIONE: Snow In Damascus! – Dylar
Album d’esordio per i nostrani Snow In Damascus!, quintetto indie che mescola nella sua musica elementi folk, elettronici e wave, non disdegnando anche landscapes più psichedelici e dilatati estrapolabili dall’utilizzo delle chitarre elettriche. “Dylar”, uscito nel Novembre 2014 in collaborazione con Stoutmusic e Audioglobe, richiama l’omonimo farmaco descritto da De Lillo in “Rumore Bianco”. L’effetto di quest’ultimo è quello di inibire la più grande delle paure, vale a dire quella della morte.
Come sotto l’effetto inibitorio e rassicurante del Dylar, ci ritroviamo a galleggiare in un album che fa delle atmosfere sospese e rarefatte il suo punto di forza. Se il lavoro apre con le soffuse e dilatate costruzioni ambientroniche di “This Room”, sulle quali si collocano, luminescenti ed ipnotici, gli arpeggi dell’acustica del leader Gianluca Franchi, per una marcia lenta e sospesa dal nebbioso incedere trip-hop che non nasconde una vena pop nel cantato, sbocciante nel finale in tribalismi ipnotici e psichedelie varie, sono invece le sostenute ritmiche indie-wave di “In The Opposite Way” ad accoglierci nel secondo pezzo, brano dalla carica comunque sia contenuta ed in linea con le pacate atmosfere d’insieme. Successivamente troviamo differenti tasselli sonori, tutti però rientranti nella sospensione emozionale generale: abbiamo il duetto acustica-voce del leader che apre “Sink With Me”, con un seguito fatto di ritmica scarna e fiati emozionali, per una ponderata sarabanda sonora che ricorda gli Of Monsters And Men; l’interludio sentito di “Blue”, acusticamente struggente; di nuovo un piglio indie-wave con “Tide”, che presenta synth e chitarra acustica che viaggiano insieme in svolazzi ritmati ben eseguiti, quasi rock ma mantenuti sempre pacatamente velati; un’impostazione à la Arcade Fire è invece quella di “Shadow Line”, riscontrabile negli arpeggi e nella grancassa che portano avanti il tutto assieme a velate psichedelie chitarristiche insinuate qua e là. E poi ancora ritmiche downtempo illuminate da baluginii di chitarra che ne illuminano la generica cupezza chiaroscurale in “Mine”, per un effetto emozionale dato dall’accostamento dei tribalismi elettronici e i velati contributi della voce e delle altre strumentazioni, il secondo, struggente interludio di “Hold Me”, che presenta un duetto tra il leader e la controparte femminile le cui voci si rincorrono su archi soavi ed ipnotici giri elettronici, per poi arrivare, con qualche rammarico, alla cadenzata nenia dolce-amara del finale, dove ogni strumento e voce si abbracciano in un solenne coro ispirato.
Disco piacevole e ben eseguito, il lavoro d’esordio degli Snow In Damascus! denota un’intensa vena emozionale accompagnata da un’anima pop più diretta e meno dilatata, che accontenterà sia chi cerca un album dal facile ascolto, sia chi saprà cogliere la ricercatezza che sta al di là dell’apparente semplicità del suo sound sospeso ed onirico.
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Voto: (6,5 / 10)
Tracklist
- This Room
- In The Opposite Way
- Sink With Me
- Blue
- Tide
- Shadow Line
- Mine
- Hold Me
- Changing Views
Formazione (2014)
Gianluca Franchi
Matteo Bianchini
Giorgia Fanelli
Ciro Fiorucci
Michele Mandrelli