RECENSIONE: Bioscrape – Psychologram
Molto interessante la proposta dei Bioscrape. Arrivati al secondo full-length i Nostri marcano per bene le loro radici sbocciate nell’Hardcore, fondendo le basi con una progressione tendente all’Industrial ed al Noise Rock più oscuro ed asfissiante.
Il riff nevrotico si amalgama alle stratificazioni di basso creando quella schizofrenia che ricorda band come gli Helmet ed in generale la scena noise rock/posthc. Le vocals sono rabbiose e disperate ma riescono a convivere in pieno con tutta la struttura dei brani. Il punto forte è che l’album riesce a non annoiare, trasmettendo tutta la personalità di una band che offre un prodotto non facile da assimilare, ma regala un universo di interpretazioni alla propria concezione di musica.
Forse l’unica pecca, ma queste sono congetture assolutamente personali, è rappresentata dal suono di batteria eccessivamente “asciutto”; avrei optato per un qualcosa di più roboante, pur mantenendo la stessa macchinosità. Tralasciando questa piccola analisi finale, “Psychologram” rimane un disco consigliato a chi vuole ampliare i propri orizzonti senza mostrare paraorecchie e affini.
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Voto: (7 / 10)
Tracklist:
- Primordial Judge
- Mechanical Providence
- Aliena
- Bioscrape
- Killer Collision
- Cyber Hope
- Astro Noise
- Echo Silent
- Vega Cospiration
- Psychologram