INTERVISTA: Hornwood Fell
Ne abbiamo già parlato positivamente nei giorni scorsi. Gli Hornwood Fell, freschi di debutto su Avantgarde Music, sono una delle migliori realtà nostrane. Reincarnazione di quello spirito nero che aleggiava in Scandinavia negli anni ’90; i Nostri, con un tocco di personalità notevole, si sono subito ritagliati uno spazio importante nell’underground estremo. Ecco il resoconto della piacevole chiacchierata con la band.
Venite tutti da numerose esperienze e progetti. Quando avete deciso di formare gli Hornwood Fell?
Ciao, abbiamo deciso intorno a maggio del 2013. In quel periodo eravamo fermi con gli altri progetti, già da tempo volevamo cimentarci in qualcosa che suonasse meno progressivo rispetto alle nostro passate avventure, qualcosa che riprendesse il nostro passato. Eravamo assidui ascoltatori di black metal negli anni novanta e lo suonavamo con gli “Hastur Evocation” anche se in realtà non così ispirato alla scuola norvegese. La voglia di fare un disco tra abeti e muschio era forte e quindi eccoci qua!
Il disco è uscito sotto Avantgarde Music. Come è nata questa collaborazione?
Abbiamo mandato il lavoro finito al grafico dell’Avantagarde, Tryfar che lo ha passato a Roberto Mammarella; ci ha scritto qualche tempo dopo dicendoci che il disco spaccava, da là l’uscita!
Il vostro sound è influenzato dalla classica scena norvegese, quanto è stata importante per la vostra crescita? Continuerete su questo filone o metterete dell’altro?
Diciamo abbastanza! A metà degli anni novanta ascoltavamo, soprattutto io e il bassista Andrea Vacca, solamente black metal in maniere un po’ maniacale, morbosa…poi tutto si è mosso verso strade lontane dal genere, altri progetti, stili di musica diversi, forse è anche un bene visto che stavamo rischiando di diventare dei troll. Si, l’idea è quella di lasciare gli Hornwood Fell nei boschi, magari saltando qua e la, tra le molte ramificazioni che questo genere ha svilluppato già negli anni novanta, un esempio potrebbe essere le differenze che ci sono tra gli Ulver e gli Emperor…
Che ne pensate della scena italiana?
Ho ascoltato diverse band e il livello è di sicuro molto alto, anzi forse meglio di quello che si trova oltre il bel paese.
Tornando sulla scena norvegese: negli ultimi anni a Trondheim, grazie alla Terratur Possession, è nata una scena che forse calca il vero spirito dei 90’s grazie a band come One Tail-One Head, Mare e molti altri. Può essere un punto per un nuovo inizio o si rischia di perdere la nicchia grazie alla potenza di Internet e i suoi mezzi?
Non penso si possa perdere la nicchia, se lo si suona crudo e freddo come era agli esordi è difficile che avvicini tutto questo pubblico; è comunque un genere che richiede un elaborato senso del cattivo gusto… un po’ come se Reanimator di Stuart Gordon diventasse un film per tutti…il true black metal non corre questo rischio!
Suonerete dal vivo o rimarrà un progetto studio?
Rimarrà un progetto studio!
Grazie per la disponibilità!
Grazie mille per averci concesso questo spazio!