RECENSIONE: Inarrestabili – Hanno ucciso i colori
Inarrestabili di nome e di fatto: nati nel 2005, hanno già all’attivo un ep e tre album, compresa la loro ultima fatica “Hanno ucciso i colori”.
Sono 11 tracce di un punk rock abbastanza controverso: in alcuni momenti davvero molto lontano dagli stilemi di genere, a volte decisamente inserito all’interno del punk rock più classico. Elementi atipici (cornamuse, flauti) riescono poi a sollevare le sorti di un album che altrimenti rischierebbe di confondersi nella mediocrità di un genere tornato alla ribalta.
Ciò che emerge ascoltando questo album è di avere davanti una teen band, che non ha ancora raggiunto una certa maturità. Questa sensazione è generata principalmente da una lead voice decisamente troppo pulita per un genere come il punk rock che ha fame di un sound più sporco e diretto, senza fronzoli. Anche le liriche confermano questa impressione, decisamente troppo ridondanti, che girano intorno a poche e ripetitive tematiche. Proprio i temi potrebbero avere un certo spessore ma vengono trattati in maniera semplicistica e banale.
Hanno ucciso i colori è un album movimentato, ritmato, con qualche riff e ritornello che ti entra in testa.
Tuttavia un certo tipo di immaturità penalizza il destino di un prodotto sostanzialmente ben costruito ma che ha poco da offrire. Certo una visione semplicistica delle liriche non è un aspetto a priori negativo. Molte band hanno costruito la loro fortuna su uno stile diretto, comprensibile e comunicativo. Tuttavia trattare determinati argomenti con una certa semplicità è ben diverso dal risultare spesso banali. Un’opera non completamente riuscita. Buone le premesse, meno il risultato finale.
Voto: (2,5 / 5)
Link Utili: Official Facebook Page | Official Web Site
Tracklist:
- Ancora in piedi
- Prigioniero
- No quiero ser uno mas
- Vivere o morire
- Via da qui
- A modo mio
- Devi brillare
- Non è colpa mia
- Sogno
- Cualquier Dia
- Spezza le catene
Formazione:
- SEVE (Vocals/Guitar)
- ENRICO (Bass)
- PITCH (Guitar)
- GNAPPO (Drums)