FILM DEL GIORNO: Frank
“Frank con tutte le sue stravaganze è senza alcun dubbio il tipo più sano di mente che io abbia incontrato nella mia vita”
In una grigia cittadina Inglese Jon, un ragazzo dai capelli rossi, interpretato da Domhnall Glesson, passeggia componendo, tra sé e sé, strofe apparentemente insensate. Twitta qualsiasi cosa gli capiti per mano e si dedica con intensità al suo inamidato lavoro. Durante la pausa pranzo si imbatte casualmente in una band, i “Soronprfbs”, bisognosi di un nuovo tastierista. Jon sente di fare al caso loro così si propone come sostituto alla tastiera per una serata. Mai avrebbe immaginato che per i dodici mesi successivi sarebbe rimasto isolato dal mondo in una fredda Irlanda per incidere il nuovo disco della band.
Jon Ronson, giornalista e tutto fare, entrò a far parte della band di Frank Sidebottom (interpretato nel film da Michael Fassbender) come tastierista nel 1980, la “Frank Sidebottom’s Oh Blimey Big Band”, come avviene nel film. Vissero anni felici insieme ma le strade presto si divisero, gli interessi divennero differenti ma l’amicizia tra Frank e Jon rimase incontaminata. Molti anni dopo Jon telefonò a Chris Siewey, vero nome di Frank, chiedendogli se potesse scrivere un film basato sulla sua vita. Siewey espresse all’amico la volontà di non desiderare una narcisistica immagine cinematografica di sé. Una settimana dopo il giornalista venne a sapere che Chris Siewey era morto di cancro all’età di 54 anni.
Enigmatica ed irriverente fu per tutta la sua carriera l’immagine di Frank che, tra show, palcoscenici e stravaganze musicali, segnò a fuoco il suo nome in quasi tutte le arti. Per questo “Frank”, diretto da Lenny Abrahamson, non rappresenta semplicemente un susseguirsi di comici eventi, è un intenzionato “Elogio alla Follia”, dedicato a tutti coloro che della loro vita hanno fatto un simbolo della libera espressione. Data la paura di Siewey d’essere ritratto come un mostro, si decise di non far ricadere l’attenzione sul suo personaggio bensì di narrare la storia in prima persona con gli occhi di Jon.
Jon Ronson e Peter Straughan scrissero un racconto romanzato, che avesse come personaggio protagonista un soggetto formato da un mix di personalità a loro care: Chris Siewey, Daniel Johnston e Captain Beefheart. Personaggi a sé, unici nel loro modo di essere, composti di piccoli particolari che emergono silenziosi, tasselli singolari che formano un tutt’uno immenso. Evidenti riferimenti a questi personaggi sono, ad esempio, la storia della band che si isola per quasi un anno alla ricerca del sound perfetto per poi incidere l’intero disco in un’unica performance, come fece Beefheart per l’album “Trout Mask Replica”; il “tic” del dito che picchetta sulla gamba in preda al nervosismo prima del concerto, richiamo a Johnston; l’enorme faccione in vetroresina che Frank indossa tutto il tempo, persino sotto la doccia (alter ego realmente esistito di Siewey ma reso estremamente grottesco e comico nel film).
La colonna sonora inedita è stata scritta appositamente per il film e, in alcuni casi, dei brani sono stati riadattati, rendendo le relative scene permanenti nella memoria.
“Chi smania d’essere accettato ed elogiato è chi desidera essere come tutti gli altri, queste stesse persone sono quelle che giudicano più di chiunque altro chi si comporta liberamente, senza canoni, nella propria arte.”