RECENSIONE: Pulvis Et Umbra – Implosion Of Pain
Avevamo lasciato i Pulvis Et Umbra, band thrash/death metal proveniente da Cremona, alla loro prima evoluzione, culminata nell’esordio sulla lunga durata di due anni fa. Allora la band era ancora composta da quattro elementi, tra i quali ovviamente svettava il cuore e la mente del progetto, quel Damy Mojitodka che si ritrova in qualche modo le ali tarpate dalla chiusa gerarchia di un complesso ben strutturato. Il risultato fu generalmente positivo e trovò un buon riscontro di critica anche su queste pagine, ma testimoniò anche un forte bisogno di libertà espressiva del fondatore, troppo prepotente da essere imbrigliato nei dettami rigidi di un insieme di persone che possono dire la propria su approccio e sonorità.
Si assiste alla svolta necessaria proprio l’anno scorso, quando Damy si stacca definitivamente dalla band Pulvis Et Umbra e fonda il one man project che porta lo stesso nome. D’ora in poi sarà lui stesso ad occuparsi di tutto, dagli arrangiamenti ai testi, dal cantato alle percussioni, senza vincoli, senza freni inibitori. La libertà totale così conquistata collima in questo nuovo LP dal titolo “Implosion Of Pain”, uscito lo scorso 23 settembre per l’americana Pavement Entertainment. Un disco veloce, diretto, cattivo e prepotente come non mai, registrato magistralmente grazie al lavoro di missaggio e mastering di Alessandro Tuvo, così da far dimenticare totalmente le sonorità più raw dell’esordio. Un classico disco death con apporti thrash, ma che non disdegna elucubrazioni diversificate in altri ambiti ed influenze del genere che Damy si diverte ad appiccicare assieme come in un furioso mosaico fatto di tempistiche strampalate ma sempre precise, di riff affilatissimi, di growl sporco e strozzato e di percussioni rapide e piene. La voglia di sperimentare si nota sin dalla intro “Lift Off (Intro)” con il suo basso electro-hardcore che spiazza subitaneamente. A riportarci sui giusti binari ci pensa la seconda traccia, “Lost Moon”, che sembra urlare, nella sua rabbiosa tempesta trash viscerale, nel bel growl sporco di Damy che riecheggia di nuovo prepotente nelle sue lunghe disquisizioni venefiche su chitarre taglienti e percussioni scatenate e negli assoli velocissimi e gli arpeggi che ci lasciano un po’ di respiro, il ritorno alla vita (quella vera) di un grande progetto del nostro Paese. Si parlava poi di altre influenze disseminate durante l’album, ed ecco infatti la successiva “End Of Emptiness”, che affianca ai soliti riff death influenze black metal nei decadenti muri di suono dei delay e anche nella voce sporca, elementi che affiorano regolarmente dal marasma caotico generale. Altra menzione di merito va fatta per “Psicostasia”, dalla intro mesmerica e orientaleggiante che propina un approccio progressive metal: un bel passo avanti negli arrangiamenti del progetto, che osa di più con rinnovata convinzione e curiosità, questa volta riuscendo appieno là dove inizialmente il cozzare di diverse menti al lavoro aveva prodotto pezzi ancora ibridi ed impacciati. La litania orientaleggiante si sposa benissimo con la base pesante e rabbiosa, divenendo un connubio vincente.
Il resto è già scritto: Damy si invola senza legacci e spalma sapientemente su 10 tracce tutta la sua passione e la sua bravura esecutiva. Indimenticabile il riff dilaniante della title track “Implosion Of Pain”, giustamente scelta come singolo estratto dall’album ed una delle mie favorite. Il tutto vibra e riempie i padiglioni auricolari con chitarre esplosive ed imprevedibilmente rapide, percussioni velocissime che denotano una certa bravura anche nell’uso del doppio pedale (“Lullabye”) e un bel cantato viscerale e strozzato a completare il tutto. Damy si dimostra artista a 360 gradi, mettendo a nudo ogni anfratto della sua anima passionale ed innamorata della sua stessa musica, producendo un album senza pecche, classico ma allo stesso tempo vario, nell’ennesima dimostrazione che, soprattutto nel metal, chi fa da sé vince su tutta la linea, sempre.
Lorenzo Nobili
Voto: (8,5 / 10)
Link utili: Pulvis et Umbra | su Facebook | Pavement Entertainment
Tracklist:
- Lift Off (Intro)
- Lost Moon
- End Of Emptiness
- Implosion Of Pain
- …’Til It Keeps Me Awake
- Psicostasia
- Soul Vertigo
- Ordinary Scars
- Lullabye
- Look Through The Eyes
Formazione (2014):
- Damy Mojitodka: All Instruments / Vocals