RECENSIONE: Staré Město – Punto di fuga
Staré Město in lingua ceca significa “Città Vecchia”, ovvero un quartiere di Praga che nel XII secolo ospitava italiani, ebrei, tedeschi e borgognoni. Un nome, un programma, visto che questi ragazzi vogliono contaminare la propria musica con sonorità differenti così come un tempo genti diverse si sono mescolate tra loro in questo spaccato d’Europa.
La band nasce nel 2011 tra Bologna e Ferrara, mettendosi subito in mostra grazie ad una serie di concerti e vincendo il Trofeo Wolf nel 2012, che gli ha permesso di aprire il concerto dei Diaframma, storica band fiorentina.
Decidono infine di auto-produrre questo album, Punto di fuga, anticipato dai video dell’omonima canzone e da Racconto di Primavera, punto forte di questo lavoro.
Sono 8 tracce, ognuna con la sua particolare andatura che avvalora la tesi della contaminazione varia precedentemente esposta. Si passa così dalla movimentata Riparo alla calma piatta di Le mani, fino alla controversa Thalia, caratterizzata sia da ritmi morbidi che da altri più forti ed energici. La voce, a tratti quasi gucciniana, si sposa perfettamente con le ritmiche orecchiabili, mai banali e ben costruite.
È un album che fa della sperimentazione la sua arma vincente e che non vuole lasciare niente di intentato. Un amalgama diversificata di influenze varie che, se mal controllata, può rivelarsi un flop nella maggior parte dei casi, ma che stavolta centra l’obiettivo senza errori.
Sono dei veri astri nascenti del panorama italiano e spero che questo sia per loro l’inizio di una fulgida carriera.
Voto: (4 / 5)
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Tracklist:
- Thalia
- Racconto Di Primavera
- Menodizero
- Riparo
- Cielo d’Africa
- Le Mani
- Canzone Della Torre Più Alta
- Ultima Cena
Formazione:
- Enrico Bongiovanni: chitarra, voce e autore dei testi
- Tom “Delay” Lampronti: chitarra e cori
- Giovanni “Fuzzbinder” Sassu: basso e cori
- Ruggero Calabria: batteria