RECENSIONE: Like A Paperplane – Unfolding Light
“Un aeroplanino di carta è un gioco, una cosa infantile, un foglietto di carta che fa finta di essere un aeroplano. Però quel foglietto di carta vola, funziona con gli stessi presupposti di un aereo vero. E’ una bella metafora per dire che tutti noi abbiamo dei sogni, vorremmo essere degli aerei veri, ma a volte ci sentiamo di carta.
Il punto è che se lo vogliamo, possiamo volare anche noi.”
Questo è l’incipit narrativo attraverso il quale i Like a Paperplane, band post rock fiorentina, provano ad aprirci una strada che porta direttamente all’essenza della vena creativa che li caratterizza. Un sentiero leggero, quasi invisibile, che riesce a sedersi senza sfigurare sui pilastri sacri di genere, regalando un primo full che è allo stesso tempo un punto di arrivo e di partenza. D’arrivo perché ad la band toscana approda sulle sponde di Unfolding Light dopo la pubblicazione “Light”, EP d’esordio risalente al 2012, e dopo un importante cambio di line up. Di partenza perché ci troviamo di fronte ad un disco di caratura internazionale, che non sancisce ancora una definitiva maturità artistica ma erge le basi per un percorso che potrebbe rivelarsi importante.
Non forzano i Like a Paperplane, fanno tutto con naturalezza, a volte con eccessiva semplicità. Sulla bilancia delle valutazioni la scelta appare però vincente nella maggior parte dei casi e va a delineare uno stile personale; quanto basta per caratterizzare una proposta incisiva. Le atmosfere di Unfolding Light sono coinvolgenti e riescono a generare le dinamiche altalenanti assolutamente necessarie all’ascoltatore di genere. Manca qualche soluzione in più. A volte si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un disco per certi versi incompleto, retto interamente dal substrato chitarristico che a lungo andare perde di incisività. Resta tuttavia un album di ottima fattura, scritto, prodotto e realizzato con grande cura e meticolosità.
Un disco assolutamente consigliato.
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Tracklist:
- #8
- As I lay watching the clouds drifting over a wheat field
- Memories
- Maybe their guns shoot colors
- Basement
- Bottom of Barrel
- A brand new start
- Jupiter Skyline
- Light, now
- Farewell
https://www.youtube.com/watch?v=iDn-bz9qaUs
Formazione (2014):
Mattia Nocentini – Drums
Roman Dagners – Bass
Marco Adoni – Guitar
Lorenzo Lotti – Guitar
Una risposta
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