RECENSIONE: Shores Of Null – Quiescence
Nella scena metal italiana, ormai pienamente mutata dal processo di omogeneizzazione hardcore di derivazione americana, è sempre più raro trovare produzioni che abbiano una reale consistenza artistica. Questo tipo di valenza non si ottiene semplicemente avvicinandosi ad un risultato che risulti gradevole, conclusione quantomai soggettiva, ma mettendo insieme quello che già esiste per migliorarlo e renderlo, in un certo senso, unico. Non poteva bastare una sola band per raggiungere questo importantissimo traguardo. Ne servivano esattamente 5: Zippo, The Orange Man Theory, Noumeno, Mens Phrenetica ed Il Grande Scisma D’Oriente.
Sono questi i progetti da cui provengono i membri degli Shores Of Null, band italiana fresca di contratto con la Candlelight Records. Che la firma non sia assolutamente una coincidenza lo si capisce ascoltando Quiescence, debutto di questo variegato quintetto. Si tratta di un album caratterizzato da una quantità immensa di contaminazioni. Si passa attraverso il Gothic arrivando fino al Doom, senza dimenticare la preziosa lezione del Death di ultimissima generazione. Eppure ad un orecchio attento non sfuggono le armonie vocali che tanto hanno appreso dalla scena americana degli anni 90.
Con un biglietto da visita di questo tipo, infiocchettato dalla Opethiana Kings Of Null, ci si ritrova immersi in una produzione che ha tutti gli ingredienti per essere una vera e propria rivelazione. Gli Shores Of Null non commettono alcun errore di inesperienza. Per questa ragione, quello che è un progetto nascente, per definizione allo stesso si tramuta in una creatura in piena età adulta. Una band che è totalmente consapevole dei propri mezzi e dei propri punti di forza. Per queste motivazioni in fase di arrangiamento si punta, con grande astuzia, sulla voce di Davide Straccione. I tempi cadenzati dell’intero disco permettono al vocalist di creare una trama convincente ed originale. La sezione ritmica si distingue per varietà stilistica e precisione , dimostrando poi quanto sia importante centrare pienamente il mood piuttosto che esporre il proprio bagaglio tecnico in modo sterile. Le chitarre lavorano di fino. Niente di eccessivamente complesso ma la scelta dei suoni e delle linee melodiche è assolutamente perfetta.
Sono questi gli ingredienti di un disco a cui non manca niente. Una produzione che riesce a dare nuova linfa ad un panorama morente.
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Voto: (8,5 / 10)
Tracklist:
- 0X0000
- Kings of Null
- Souls Of The Abyss
- Night Will Come
- Ruins Alive
- Quiescent
- The Heao Of Meaning
- Time Is a Waste Land
- Pain Masquerade
- Eudaemonia
Formazione:
- Davide Straccione: vocals, lyrics
- Gabriele Giaccari: guitars and back vocals
- Raffaele Colace: guitars and back growls
- Matteo Capozucca: bass
- Emiliano Cantiano: drums
2 risposte
[…] lenght “Quiescence”, pubblicato qualche mese fa tramite Candlelight Records (qui la recensione del nostro […]
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