RECENSIONE – Amon Amarth – Deceiver of the Gods
Nona fatica in studio per la viking metal band svedese Amon Amarth, che con questo “Deceiver of the Gods” continuano ad arricchire le loro saghe incentrate su guerre e mitologia nordica.
“Deceiver of the Gods”, infatti, è un album concentrato quasi interamente sulla figura di Loki, dio ingannevole e truffaldino proprio della cultura vichinga, e completa la serie di tre album passati, rispettivamente incentrati sulle figure di Odino (“With Oden on our side”), Thor (“Twilight of the thunder god”) e Surtur (“Surtur rising”).
Un album che fa emergere ulteriormente il carattere fermo e deciso della band, che dal lontano 1992 inserisce nelle proprie canzoni la storia del suo popolo e delle proprie terre, attraverso il possente growl del singer Johan Hegg ed i riff e le melodie delle asce dei due chitarristi Olavi Mikkonen e Johan Söderberg .
Il songwriting dell’album non porta chissà quale ventata di novità nelle orecchie dell’ascoltatore, ma si annuncia come una rassegna di quelli che sono i punti di forza della band e della volontà di quest’ultima di passare alla storia come un classico dello stile Viking Metal.
Certo è molto lontano dai suoni rudi e cupi del fratello maggiore “Once sent from the golden hall”, tuttavia nella sua nuova veste, sicuramente più raffinata sotto molti punti di vista (produzione in primis), non perde mai quella violenza seminale delle origini: lungo le melodie delle dieci tracce dell’album l’ascoltatore viene proiettato in una penisola scandinava fatta di battaglie, drakkar e corni di birra in ogni dove.
Un’analisi track by track del disco non gli renderebbe giustizia, data l’indole abbastanza romanzata dei vari testi, degne di nota sono però la title track “Deceiver of the gods” il cui intro farebbe impallidire persino i Testament di “The Gathering”, e l’ottava traccia “Hel” che vede contrapposto al gutturale growl del buon Johan Hegg i cori più melodici e delicati dell’ormai ex componente della band “Candlemass” Messiah Marcolin.
A terminare questo album una colossale “Warriors of the North”, vero e proprio inno di battaglia della durata di più otto minuti, dai toni epici dove si alternano muri di chitarre elettriche e melodie in stile Iron Maiden e Judas Priest.
Non sempre per produrre un buon album bisogna rivoluzionare il proprio stile, e loro, gli AmonAmarth ci sono riusciti benissimo. “Deceiver of the Gods” potrebbe diventare un classico sia nella discografia della band che all’interno dell’intero filone Viking Metal.
Link Utili: Sito Ufficiale
Voto: (7,5 / 10)
Tracklist:
- Deceiver of the Gods – 4:19
- As Loke Falls – 4:38
- Father of the Wolf – 4:19
- Shape Shifter – 4:02
- Under Siege – 6:17
- Blood Eagle – 3:15
- We Shall Destroy – 4:25
- Hel (feat. Messiah Marcolin, ex Candlemass) – 4:09
- Coming of the Tide – 4:16
- Warriors of the North – 8:12
Formazione (2013):
- Johan Hegg – voce
- Olavi Mikkonen – chitarra
- Johan Soderberg – chitarra
- Ted Lundström – basso
- Frederik Andersson – batteria