RECENSIONE: Pulvis et Umbra – Reaching The End
Interessante progetto proveniente dalla Lombardia, i Pulvis et Umbra nascono nell’ormai lontano 2001. Come sempre succede nel metal, partono con una line up differente da quella attuale e con sonorità che, secondo la loro biografia, si rifanno agli Opeth, agli Anathema, e ai Paradise Lost. Nel 2009 alcuni membri si distaccano dal progetto e vengono sostituiti da altri componenti che danno un’impronta decisamente differente al loro stile.
Nel 2012 esce infatti questo “Reaching The End”, primo full lenght di stampo thrash-death metal prodotto dalla Abwesend Records. Il disco è un debutto con i fiocchi: sonorità thrash della vecchia scuola, molta bravura soprattutto nell’estensione vocale del cantante capace di passare dal growl allo screaming in tutta tranquillità. Non mancano le sperimentazioni, come in “Wrath and Sorrow” dove lo sporco del riff viene ripulito a tratti da arpeggiate nu-metal; “Kosmonaut” mi ha tanto ricordato le sonorità degli indimenticati S.O.D. ; la title track “Reaching The End” è di pregevole fattura thrash metal, con la chitarra saltellante che fa sempre piacere ritrovare in una produzione del genere.
Non mancano alcune sbavature, dovute al fatto che si tratta di un debutto e legate soprattutto alla registrazione: in “Portrait Of Myself“, forse il pezzo che pecca di più tra tutti gli altri, la band ha tentato di oltrepassare i suoi limiti ed inciampa con un brano le cui parti sono cucite malamente assieme e che sarebbe stato molto meglio inserire nella basilare carica che impregna il resto dei brani. In “The Price Of Trust” si sarebbe invece dovuta dare più voce al bel riff pesante e cadenzato della chitarra che, nonostante il suo incedere corrosivo e penetrante, viene surclassata dalla voce e dalla ritmica.
Ma in fondo un po’ di raw footage si deve avere nella propria produzione d’esordio (c’è chi ci ha costruito sopra una carriera, vedi i simpaticissimi Armagedda) e nonostante questi pochi, trascurabili nei, i Pulvis et Umbra regalano agli appassionati un debutto nel complesso ben riuscito ed accattivante, che va a pescare nella vecchia scuola per riportarla in auge, con qualche spolveratina senza pretese qua e la e attenta a non rovinarne l’anima da mosh pit.
Su Youtube ho trovato solo l’intro “Lying To Yourself” (che metterò qua sotto), uno dei pezzi che ho apprezzato di più e miratamente messo in testa a tutti gli altri per far esplodere nelle orecchie di chi ascolta tutta la carica della formazione, capace di farti cominciare a scuotere la testa sin dai primi secondi e a farti desiderare, nel mio caso, di avere ancora una folta chioma da schioccare in aria. Il resto dell’album può essere ascoltato qui.
Voto: (4 / 5)
Tracklist:
- Lying To Yourself
- Wrath And Sorrow
- Kosmonaut
- Portrait Of Myself
- The Price Of Trust
- Reaching The End
- Hope In A Better Afterlife
- Architects Of War
Formazione (2012)
- Amod (Voce)
- Mangoostah (Basso)
- Damy (Chitarra)
- Cello (Batteria)
Una risposta
[…] su Interstella magazine la one mand band lombarda Pulvis et Umbra con un piccolo anticipo del secondo full-album studio, “Implosion of Pain” chei verrà […]