ALBUM DEL GIORNO:Backyard Babies – “Stockholm Syndrome”
Ogni tanto un po’ di sana tamarragine in stile glam rock anni 80 non guasta mica, e per chi fosse stanco dei soliti e blasonati (non per questo non degni del DOVUTO rispetto) Bon Jovi, Motley Crue etc. ci sono loro, quattro ragazzacci svedesi che hanno fatto loro un genere prettamente made in USA, condendolo con le proprie influenze europeo-scandinave e molto molto punk rock creando qualcosa di davvero unico nel suo genere.
Dopo gli inizi nel 1987, e vari cambi di line up arrivano alla consacrazione nel 1994 con l’album “Diesel and Power”, solo l’inizio della loro brillantissima carriera ricca di grinta ed energia e sicuramente povera in compromessi che li ha portati ad incidere 6 album studio più 2 live.
L’album che più rappresenta il quartetto di Nässjö (SWE) è sicuramete “Stockholm Syndrome, pubblicato nel 2003 per la BMG Sweden AB: 11 tracce di puro rock & roll senza pause, diretto e sfacciato, accattivante e a tratti anche romantico, capace di far cantare i suoi pezzi già dal primo ascolto.
Una vera e propria bomba ad orologeria che trova i suoi momenti migliori in canzoni come “A song for the outcast”, in pieno stile punk rock all’inglese che cattura subito l’ascoltatore con un sapiente intreccio di melodie perfettamente distribuite tra chitarre ritmiche, soliste voci e relativi cori.
“Minus Celsius” più malinconica della precedente esprime la determinatezza nella ricerca della perfezione compositiva e, allo stesso tempo, l’intenzione di trascinare l’ascoltatore nel bel mezzo di un loro concerto rinchiudendo il tutto in qualche megabyte di canzone.
Una band che sprigiona sorprese ad ogni nuovo album e ad ogni nuova traccia che andiamo ad ascoltare, consigliatissimi (“Stockholm Syndrome” e altri lavori della band) per i nostalgici degli anni ’80, ma non solo, i Backyard Babies sapranno dare a tante persone che “vivono di rock” tanta tanta musica da ascoltare e da cui trarre spunto per incanalare magari la propria energia creativa.