RECENSIONE: (in)quiescenza – Mathì
Avvolgente, emozionante, straordinariamente intenso e fragile al tempo stesso, come un sogno ad occhi aperti che nulla domanda se non astrarre ogni legame terreno per abbandonare se stessi alla scoperta di posti mai visti e sensazioni mai provate, e che talvolta sanno rivelarsi più reali della realtà stessa.
(in)quiescenza è tutto questo e non solo, è un Concept Album che racchiude in sé un’immensa energia, la stessa alla quale si riferisce il suo titolo, quell’energia celata da una solo apparente e momentanea quiete ma che è pronta ad esplodere, esattamente quello che accade a partire dal primo secondo di ascolto, da quel “sussulto inebriante” che trascina l’ascoltatore in un viaggio emozionale che parte da un tema di certo non scontato, ossia dal bisogno innato di conoscenza del soprannaturale, quel “..frammento irregolare di aurea primordiale che ti prende e poi ti strazia dentro, ti colora, immagina, mesce l’aria..”.
Dalla prima alla seconda traccia, dal cielo all’abisso, dal completo abbandono di quella “salita vorticosa verso l’aria” allo sprofondare in un terrestre, soffocante “vortice amaro” che “assale le turbe, le veste di nero e dimentica quello che sono” e che al contempo rende ancora più imprescindibile quel bisogno di verità che è unica salvezza da una materialità che non conosce ragione.
La stessa materialità che, sotto forma di enorme muro, nasconde dietro sè un “Bagliore” che nonostante ogni sforzo pare irragiungibile “più scavo per immettermi nel buco, più il lercio sopra l’occhio mi fa cieco”, eppure, quando ormai l’anima è rassegnata al dover sottostare “al peso del catrame”, una misteriosa “Lei” permette la visione di ciò che c’è oltre al muro.. “un vuoto colmo di Nulla”..
E’ una visione che porta con sè un’ombra buia, quella di una serpe che avvinghiata attorno al collo è pronta a mordere.. e il tentativo di liberarsi da essa è una prova di forza contro il mondo circostante ma soprattutto contro se stessi, una prova che può portare alla morte o alla vita…
Segue la notte, ed emblematica con essa “Giunge la quiete”. E come ogni notte precede un’alba ogni quiete precede una tempesta..ed è proprio a ritmo di pioggia ed immersi in essa, piena espressione di una natura che ci circonda, ci accompagna e ci guida, che si chiude l’album, e che album.
Già perchè (in)quiescenza è inequivocabilmente un gran bel lavoro, a partire dalla grafica del cd (che fin dal primo sguardo affascina per i suoi colori morbidi, e così saggiamente utilizzati), passando per i testi che sono vere e proprie poesie e ultimo ma non ultimo per la parte prettamente musicale, davvero notevole per freschezza e originalità, nonchè per la capacità di non andare mai fuori le righe, di fondersi perfettamente con la voce senza mai sovrastarla e senza mai farsi sovrastare, e con una scelta tempistica impeccabile per quanto riguarda momenti salienti e non.
Elegante cantautorato unito a una sensibilità musicale e ad un’approccio che rimanda a qualcosa di vagamente islandico (per la capacità di evocare quelle atmosfere liquide, eteree tanto care alla terra dei Puffins), se non fosse che i 5 ragazzi che compongono il progetto Mathì vengono da Napoli, circa 3.000 Km più in giù di quelle terre lontane..
L’ Album (in)quiescenza, in uscita per Controrecords, sarà disponibile a partire dal 3 Maggio 2013 in tutti gli store digitali..nel frattempo non possiamo che fare i migliori in bocca al lupo a questa band che mi ha davvero impressionato e che spero possa ripetersi anche in futuro.
Vi lascio con la tracklist dell’album e con quello che sarà il singolo dall’album “A ritmo di pioggia“, disponibile da oggi in free listening su Libera la Musica, come sempre su Radio Interstella.
Tracklist:
1. La mano di dio sulla mia schiena
2. L’abisso
3. Il muro
4. La serpe
5. Segue la notte
6 A ritmo di pioggia
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Una risposta
[…] loro ne avete sentito parlare dalla mano del nostro DevilA, che scrisse un po’ di tempo fa la recensione di (in)quiescenza, secondo album studio per la band napoletana. Dunque, ora potete gustarvi il video […]