FESTAMBIENTE EPISODIO 1: INTERVISTA AGLI EX
Durante la settimana appena conclusa il vostro cattivissimo brandy è andato a seguire da vicino giorno per giorno il divenire di una delle feste più particolari dell’estate veneta. Stiamo parlando dell’undicesima edizione di Festambiente Vicenza svoltasi dal 20 al 24 giugno nella splendida location del Parco Retrone, uno spazio verde di 40 mila metri quadri, gestito dall’Amministrazione Comunale di concerto con Legambiente e i cittadini, che si estende lungo la sponda sinistra del fiume Retrone.
La festa ha voluto essere un’occasione per incontrarsi e scambiare spunti e riflessioni su di un’alternativa possibile al modello di sviluppo attuale, al capitalismo imperante, ricettivo solo agli interessi del mercato che cavalca i processi di globalizzazione del pianeta depauperandone le risorse rimanendo sordo all’urlo indignato di dolore dei suoi abitanti.
Si è discusso di beni comuni, energie rinnovabili, mobilità sostenibile, immigrazione, diritti negati e diritti rivendicati a voce alta, ed infine di ecovilaggi per un abitare sobrio ed eco compatibile.
Tutto ciò si è svolto su uno sfondo fatto di colorate bancarelle dell’artigianato locale, stand delle associazioni (dall’enpa alla scuola esperantista) , profumi e sapori della cucina bio a km zero e vibrazioni provenienti dal palco centrale e dai second stage.
Noi di radio interstella vi vogliamo raccontare in tre episodi “ad impatto zero” cio’ che è stata per noi questa esperienza.
Ad aprire la Kermesse musicale sono stati GLI EX un quintetto folk romagnolo attivo dal 2009 che fonde le rotondità del rock con l’intrigo del levare su di un letto di dolcezza presentato dalle note di un violino raccontando così storie di vite vissute, di luoghi di carni e di cuori.
Dopo il soundcheck siamo stati in backstage a scambiare quattro chiacchiere con Valerio, basso e paroliere della Band.
COME DESCRIVERESTE IN POCHE PAROLE GLI EX E COME MAI QUESTO NOME COSì PARTICOLARE?
Il nome descrive anche il gruppo in realtà, perchè questa scelta è nata dalla voglia di seguire una provocazione, cioè il fatto che comunque da un ex ti puoi aspettare di tutto, anche cose un pò scabrose, un pò pericolose, ma sempre sorprendenti; ed è un pò la cosa che vorremmo fare noi con la nostra musica.
Pur essendo inseriti in un filone che ha a che fare con il cantautorato, il rock, il pop, allo stesso tempo cerchiamo di avere un approccio che non sia standard e mainstream e del quale possa essere sempre intriso il nostro sound. Anche quando una canzone ha una melodia semplice questo riesce a darle sempre qualche piccola sferzata un pò eversiva ed inaspettata.
CI SONO DEI VALORI CON I QUALI VI IDENTIFICATE E CHE CI TENETE A CONVOGLIARE CON LE VOSTRE NOTE?
La curiosità innanzitutto; ed è un valore perchè se si rimane curiosi non si invecchia e si apprezza la bellezza delle cose; si rimane aperti alle differenze.
Ad esempio se si incontra una persona di un altro paese, di un’ altra latitudine, non ci si spaventa ma anzi ci si incuriosisce cercando di entrarci in contatto. Se tutti fossero curiosi, perchè molta gente è curiosa, ci sarebbero sicuramente meno problemi.
CHE SENSAZIONI IN PIU’ VI DA SUONARE AD UN FESTIVAL ECOLOGISTA ED AMBIENTALISTA COM’E’ QUELLO DI FESTAMBIENTE, IN CONFRONTO AI CONTESTI PIU’ CLASSICI PER UNA BAND RAPPRESENTATI DAI PALCHI DI LOCALI, PUB O FESTE DI PAESE?
Intanto c’è la raccolta differenziata dei rifiuti in camerino che non avevamo mai trovato e che per noi è già un bel trip, anche perché a volte ci è capitato addirittura di non trovare proprio un posto per raccoglierli, e tutte queste piccole cose non sono dettagli; le differenze stanno proprio qui!!!
Inoltre ci fa sentire ancora più partecipi sapere che in questi giorni in festa si dibatte di cose che noi frequentiamo molto nei testi delle nostre canzoni cioè i luoghi e le geografie del mondo o l’elogio del nomadismo che noi proponiamo in pezzi come “Io vado a Sud”, “Piccolo canto nomade” o “Canto di un Bolero”, che sono un vero e proprio invito al viaggio e ad abbassare qualsiasi difesa di fronte al fatto che uno ad un certo punto può aver voglia di spostarsi.
Ecco per fare questo, per spostarsi, viaggiare e vivere appieno le ricchezze della Terra ci vuole un mondo che rimanga quello che è, e non che venga depauperato e distrutto, in cui possano spuntare centrali nucleari come funghi o in cui le risorse naturali di un paese come ad esempio la Nigeria vengano usate dalla Cina, dall’ Occidente e non dai nigeriani.
Vedere che nei dibattiti e nello spirito della festa questi temi sono sentiti ed affrontati ci rassicura, e ci fa accettare di buon cuore di fermarci alle cinque e mezza col soundcheck perchè si può solo fino a quell’ora per fare in modo che i visitatori possano ascoltare i dibattiti al meglio, e non perchè bisogna far entrare la gente a mangiare le lasagne, tutto questo per noi è molto bello.
Con questo si conclude il primo episodio delle cronache da Festambiente 2012, vi lasciamo con le note degli Ex, appuntamento alla prossima puntata…Stay Tuned Yo!