Album del giorno: La pecora nera di Bristol, Tricky con Maxinquaye
Questa non vuol essere una catalogazione “per colore di pelle” bensì la piccola storia di un ragazzo nato nella contea di Bristol, che da quando si staccò dai Massive Attack nel 1991 iniziò ad avere un successo inaspettato.
Il suo nome è Adrian Thaws ma tutti lo conoscono come Tricky.
Partiamo da lì. Dal 1991. Tricky presentò una canzone, “Aftermath” (incisa con la sua stretta collaboratrice Martina Topley-Bird), ai Massive Attack per il loro album d’esordio (ricordiamolo, “Blue Lines” ) . Essi rifiutarono. Allorchè, Adrian decise di inciderlo in poche copie e proporlo alla Island Records che gli firmò un contratto. Da qui, il ragazzo inizia a vedere solo successo.. e mondiale!
“Aftermath” è solo una delle 12 canzoni presenti nel suo album d’esordio Maxinquaye, dedicato alla madre suicida che si chiamava Maxine Quaye.
La canzone forse più popolare di quest’opera prima, grandiosa e unica, è “Hell is round the corner” . Lenta, orchestrata, rappata, graffiata come fosse un vecchio vinile impolverato.
L’altra canzone, “Black Steel” (ripresa da Black steel in the hour of chaos dei Public Enemy) , dal ritmo diverso a quello di Hell is round the corner, va in crescendo. E’ un rock semplice, sottolineato da tamburi tribali e la voce languida e a tratti lasciva di Martina Topley-Bird, perfetta per il genere. Questo brano è stato rieditato anche per la messa in onda in radio.
Questa ragazza da il meglio di sé in quei brani molto lenti, in cui regge il lamento cantato di Tricky (vedi sopra in Hell is..). Ottimo esempio è dato nella apocalittica “Aftermath”, in cui Martina canta un plot di 3/4 frasi e Tricky con uno stacco di mezzo secondo la segue ripetendo le stesse frasi. Alle orecchie , questo giochetto è irresistibile.
Un album del genere non sarà mai ripetuto. Da nessuno. Semmai Adrian evolverà. D’altronde nel Trip Hop, vuoi la sorte già scritta , vuoi la facilità del cadere nel “già fatto”, è stato difficile ripetersi.
E’ stato un bene o un male? Oggi, a molti, questa musica manca. Facile classificare l’elettronica dark e fumosa di oggi come “trip hop”. Troppo facile (I Massive Attack stavano per caderci, in quella trappola, se non fosse per la loro fama). Manca quel “tocco magico” di due decenni fa.
Poco fa ho detto che Tricky evolverà da Maxinquaye in poi.. produrrà altri 8 album:
- Nearly God (1996)
- Pre-Millennium Tension (1996)
- Angels with Dirty Faces (1998)
- Juxtapose (1999) (with DJ Muggs and Dame Grease)
- Blowback (2001)
- Vulnerable (2003)
- Knowle West Boy (2008)
- Mixed Race (2010)
Una evoluzione che prevede il mantenimento di quelle basi scure, fumose, quasi spente, iniettando ogni tanto qualche accelerata , suoni furiosi e rock, qualche voce “altrui” come Alison Goldfrapp, Neneh Cherry, Bjork, Terry Hall, Pj Harvey, Alanis Morisette, Cyndi Lauper, Alison Moyet e la nostrana Costanza Francavilla. E anche ricerche minuziose negli ambiti musicali più underground delle diverse culture afro e rap.
Curiosa la collaborazione con i Red Hot Chili Peppers per l’album Blowback, il più rock e il più spinto tra i 9 del ragazzo di Bristol.
Il suo ultimo album, Mixed Race , si avvicina un po’ agli albori, complice forse la collaborazione con Franky Riley, di voce simile a quella di Martina, e una forte ricerca di suoni afro-jamaicani e africani, tradotti all’oscuro.
Di seguito troverete una piccola galleria di immagini da me scattate nelle due volte che ho visto Tricky esibirsi: una a Roma il 26 Giugno del 2010 , l’altra a Bologna nel Novembre del 2010.