ALBUM DEL GIORNO: In Absentia – Porcupine Tree
Se esistono band che hanno sfornato, nel corso della loro storia discografica, capolavoro su capolavoro, una di queste possiamo certamente chiamarla Porcupine Tree. Nata quasi “per scherzo” nel lontano 1987, la band carica sulle spalle ben 25 anni di carriera con ben 21 album pubblicati (dei quali 4 EP, 10 album studio, 4 album live e 3 raccolte). Primo e più riuscito progetto del noto musicista Steven Wilson (del quale abbiamo parlato diverse volte su Radio Interstella), i Porcupine Tree sono famosi per le loro diversità nei generi musicali trattati, per la loro qualità di suono, per la loro perfezione sul palco (definiti dal nostro DevilA delle “ma echinette”). per la loro “multimedialità” iniziata con il tour per la promozione di In Absentia (7° album studio della band).
Ed è infatti questo l’album che voglio proporvi oggi. Pubblicato nel 2002, In Absentia segna un netto cambiamento nello stile della band; infatti la band si sposta verso un sound molto più heavy e progressive metal, a differenza dei precedenti lavori dal sound rock pop e psichedelico; questo cambiamento può essere subito notato con la prima traccia del disco, Blackest Eyes, caratterizzata da un riff iniziale molto aggressivo che sboccia in una dolce armonia dai tratti progressive.
L’album tratta per la maggior parte delle traccie storie di serial-killers, di vite giovanili finite nei peggiori dei modi e critiche sulla società del mondo moderno. Infatti il titolo dell’album, tradotto dal latino “in absence“, vuole rappresentare la l’impossibilità per molte persone di rappresentare i propri diritti davanti una corte suprema.
Posso solo dirvi che questo album è considerato, dalla maggior parte dei fan, “il miglior album mai pubblicato dai Porcupine Tree“. Mi pare un’ottima scusa per ascoltarlo!
La copertina è alquanto inquietante ma è uno dei miei preferiti:) Grandissima band.