Intervista ai Buskers
Oggi vi presento i Buskers! Bravi ragazzi con una grossa passione per il rap che trasuda anche da quest’intervista.
Sono amici nostri da un sacco di tempo e dopo aver registrato il loro primo disco hanno gettato nella rete nuove tracce e nuove produzioni.
Prima di tutto volete presentarvi ai nostri lettori?
“Sicuro! Dunque, siamo Mattia aka Crazy-Be, Pino alias MastahP e Francesco aka Ciangh. Ovviamente il nostro genere è il rap: Mattia e Francesco si occupano delle liriche mentre MastahP si occupa del “suono” (ovvero beatmaking, djing e mixaggio). Se ci fondi, ereditiamo un solo nome: Buskers.”
Buskers…come mai avete scelto questo nome?
“Quando decidemmo di fare musica e, quindi, di etichettare il nostro suono sotto un unico nome, cercammo qualcosa che alla sola pronuncia risultasse d’impatto ed esplicativo. Non trovando nulla, ci siamo orientati verso il nome Buskers che significa letteralmente “Artisti di Strada”. Non crediamo ovviamente di essere i classici tipi di strada. Diciamo che è più un nome che dice “Hey, noi suoniamo ancora vecchio!”
Quando avete iniziato a interessarvi alla musica in generale e al rap nello specifico?
Ciangh: “Personalmente ho iniziato ad interessarmi più o meno nel 2000/2001 grazie a mio cugino che mi fece sentire il disco di un certo Dr.Dre – 2001. M’innamorai. Non so di cosa precisamente, ma mi sentivo meglio sentendo la voce del Doctor. Da li ho cercato di espandere le mie conoscenze grazie anche al collettivo che frequento. E’ importante scambiare idee ed opinioni con chi ne sa qualcosa in più di te, sempre mantenendo i propri pensieri… PROPRI”
Crazy-Be: “Ho sempre avuto una “passione” per la musica, sin da bambino, grazie a mio padre che per mia grande fortuna ha sempre ascoltato buona musica. Per quanto riguarda il rap, circa nel 2004 ascoltai per puro caso un disco dei Limp Bizkit e, anche essendo un gruppo crossover, trovai in quel ritmo qualcosa di affascinante e così decisi di approfondire di più le mie conoscenze riguardanti l’ambito Rap – Hip Hop!”
MastahP: “In generale da piccolo, grazie a mia madre che ascoltava artisti della sua adolescenza come Lucio Dalla, Venditti, i Pooh, insomma i maggiori cantautori italiani. Poi, sotto l’influenza di mio zio, ho cominciato ad avvicinarmi ai grandi chitarristi come Santana, Genesis, Steve Vai e Pink Floyd. Gran bella musica. Poi mi sono avvicinato ad uno stile un pò più “power”, insomma, una musica che trasmette carica ed adrenalina alla Limp Bizkit e Linkin Park. Dopodichè, guardando MTV, ho conosciuto artisti quali Eminem, Method Man, Bustha Rhymes, MOP, ecc.. . Da quel momento ho iniziato ad approfondire le mie conoscenze del genere scoprendo anche il Funky, il Soul, il Blues, insomma, le origini del Rap.”
Tre parole per descrivere voi e il discorso musicale, artistico e tematico che cercate di spingere.
“Anima, Passione e Origini. Cerchiamo di metterci l’anima in ogni pezzo ed in ogni singolo beat prodotto. E’ deprimente ascoltare certi rapper che scrivono banalità solo per seguire la corrente più trascinante. Dovrebbe esserci più anima e più passione in ogni campo, sopratutto nella musica poichè devi essere bravo anche a “trasmettere” all’ascoltatore ciò che senti. Origini, beh… Cerchiamo di regalare un suono vecchio perchè oltre ad essere quello che ci ha cresciuto artisticamente, è quello in cui crediamo.”
Quali sono i vostri artisti preferiti? Non necessariamente nell’ambito del rap.
Ciangh: “Parachutes. Il loro sound mi ha dato una gran mano in un periodo nero. Gli devo almeno questo.”
Crazy-Be: “Il mio artista preferito è sicuramente Sam Coock. Il suo modo di fare musica era unico, metteva un pizzico di qualcosa che gli altri non hanno mai messo! Quando lo ascolto riesco a percepire il suo dolore, la sua gioia, la suo felicità o tristezza… ecco, lui metteva le proprie emozioni nelle sue canzoni!”
MastahP: “Non posso dire solo un nome. Mi piace tutta la musica, poichè da qualsiasi genere, da qualsiasi artista, si può apprendere e gustare tutto ciò che riescono ad esprimere!”
MastahP, beatmaker, dj e famoso amante del funky, stasera devi selezionare musica in un locale…Quali sono i cinque pezzi che nella tua scaletta non devono assolutamente mancare?
MastahP: “Dunque.. Prima di tutto Soul Power, la versione strumentale di Maceo Parker. “Ain’t No Other Way” di Herman Hitson, come secondo brano assolutamente. Come terza scelta metterei “Hang On In There” di The Sovall Sisters. E concluderei la lista con “Here We Come, Here We Go, Here We Are” di The J. B’s e “Rated X” di Kool & The Gang. Questi sono i cinque pezzi che non mancano mai, ma ovviamente non potrei mai mettere su un live set senza i grandi classici di Mayfield, James Brown e pilastri del genere che non possono assolutamente starsene chiusi nell’ hard disk a fare polvere!”
Ora passiamo alle vostre produzioni…Dischi, collaborazioni che avete fatto finora?
“Siamo usciti un anno fa con un demotape dal nome “Monkey Philosophy”, una prima esperienza per tutti e tre che si è rivelata molto positiva. Sul capitolo collaborazioni, per adesso, sono relativamente poche. Ci siamo mantenuti nei confini nostro collettivo e nonostante questo, manca all’appello almeno un featuring con i nostri cugini In Soul Veritas, amici da una vita e collaborazioni pari a zero. Ma rimedieremo presto. Parentesi produzioni, MastahP fuori dai Buskers ha prodotto diversi artisti della zona e siamo più che sicuri che la qualità e l’originalità che lo contraddistinguono, lo porteranno a produzioni e collaborazioni di gran livello.”
Volete parlarci del vostro primo disco (Monkey Pholosophy) di cui sopra?
“E’ un breve DemoTape di 25 minuti circa divisi in 8 tracce. Abbiamo raccolto vari stili, varie tematiche e sopratutto è stata la prima vera prova artistica per tutti. Come detto prima, abbiamo fatto poche collaborazioni ed infatti in questo disco risulta solo la presenza di un rapper di Chieti, Taccido, con il quale siamo stati a stretto contatto per quel periodo. Oltre lui, c’è un pezzo che non vanta la produzione MastahP, ma è stata prodotta da Jazza degli In Soul Veritas, un fratello che non potevamo lasciar fuori all’inizio del nostro viaggio. Non ti parliamo di download, click e views perchè non gli diamo un grosso peso. Ci affidiamo più al calore di un live.”
State lavorando a qualcosa di nuovo?
“Possiamo dire di si. Abbiamo un paio di progetti in fase di elaborazione: un mixtape composto da più o meno una ventina di tracce mixate, dove Ciangh e Crazy cercheranno di mischiare il classico “prende bene” della vecchia scuola a qualcosa di più riflessivo caratteristico dei Buskers. In più stiamo lavorando anche a qualcos’altro, ma su questo non diciamo nulla. Vi lasciamo almeno con un dubbio, se permetti!”
Permetto e come! 🙂
L’importante è riuscire ad essere sempre attivi e voi lo siete sicuramente, giusto?
“Grossi progetti non ancora li abbiamo fatti. Speriamo solo di riuscire a continuare sulla linea che stiamo tenendo, magari evolvendoci pezzo dopo pezzo e collaborando con persone di alto livello che possono aiutarci a migliorare.”