ALBUM DEL GIORNO: Severed Garden – Perspectives
In un articolo precedente vi ho introdotto l’EP Rock Never Dies degli Impülse, band abruzzese che per non rinunciare ai propri gusti musicali, nuota contro questa corrente musicale italiana dei nostri giorni.
Oggi invece voglio presentarvi una seconda band chietina che, come i precedenti, prova a conquistare la terra abruzzese con un genere poco seguito. Un genere ormai dimenticato.
Perché anche se negli anni ’70 era il genere musicale più diffuso e apprezzato in Italia, il Progressive rock (oppure chiamatelo rock progressivo, a voi la scelta) è un genere che purtroppo il nostro paese ha saputo dimenticare alla grande. Non tanto le vecchie generazioni né i pochi giovani appassionati, ma bensì le nuovissime generazioni che con i loro pessimi gusti (senza offesa) portano le case discografiche a sputtanare la buona musica nostrana. Perché anche se non sono solo loro a decidere il futuro musicale dell’intero paese, sono uno dei fattori più importanti.
PFM, Banco del Mutuo Soccorso, Area, Le Orme, New Trolls, sono solo alcuni dei nomi più “sentiti” delle band progressive italiane, famose anche a livello internazionale non perché avessero un ottimo manager, ma perché SPACCAVANO I CULI. Poi abbiamo i Pink Floyd, Genesis, King Crimson, Jethro Tull, Yes, Van der Graaf Generator, che sono solo pochi dei nomi internazionali che hanno creato quel sound che tanto ci fa impazzire.
Insomma, tutto questo per farvi capire che a prescindere dell’attuale situazione, il progressive non è un genere nuovo, non è un genere mai visto nel nostro paese e tanto meno un genere poco riuscito nella storia.
Ed ecco che sopra questo panorama catastrofico arrivano i Severed Garden, band composta da Giorgio Manca (chitarra solista), Danilo D’Onofrio (basso), Manuel Cernéro (batterie), Ivan Di Sipio (tastiere) e Joele Turchi (voce & chitarra ritmica),con il loro primo EP, Perspectives, per invitare il pubblico italiano alla rinascita di questo genere diventato mito.
L’EP è composto da 5 brani, i quali comprendono sia melodie melanconiche e tristi (Close Distances, Hide) che riff potenti e aggressivi (The Invisible Box), con temi come la sofferenza dell’umanità oppure l’odio-amore della natura verso l’uomo (The Last Cold Winter che ci trasporta in un ambiente in pieno stile lovecraftiano).
Non mancano nelle canzoni grandi assoli di chitarra/tastiera e giri di basso/batteria, dove la band mostra le proprie capacità (di alto livello) e le proprie influenze musicali, sia di vecchio stampo (alcune di queste le trovate nelle prime righe dell’articolo) che di gruppi più recenti (come lo possono essere i Dream Theater).
Trovate il loro profilo sul loro Myspace o nella loro pagina su Reverbnation, e sulla pagina Facebook troverete tutte le novità e le notizie che li riguardano.
Volevate un po’ di buona musica made in Italy? Adesso avete un altro gruppo da scoprire.
Keep Rocking.
Tracklist:
- The Last Cold Winter
- The Invisible Box
- Close Distance
- Years Of Rain
- Hide
- Firth Of Fifth
lo voglio!