ALBUM DEL GIORNO: Symphony X – Iconoclast
Uno dei cd più attesi nel mondo del metallo. Forse perché i Symphony X non si facevano sentire (in termini di pubblicazioni) dal 2007 con Paradise Lost, cd apprezzatissimo da tutto il mondo, con tracce indimenticabili come Paradise Lost, Domination, The Serpent’s Kiss e Eve of Seduction.
Michel Romeo e Russell Allen (chitarra e voce) raccontano in un’intervista con la Heavy Metal Thunder qual è il tema del CD, dicendo che:
-The idea of machines taking over everything, and all this technology we put our society into pretty much being our demise.
-It isn’t a story, but rather a theme, like Dark Side of the Moon by Pink Floyd.
Inoltre Romeo svela che l’album è molto simile al precedente lavoro, Paradise Lost, con un suono molto potente e aggressivo.
Finalmente, dopo mesi di attesa, dopo 4 lunghissimi anni, i maestri del Progressive-Neoclassical Metal si presentano con un doppio cd (edizione speciale) di una durata complessiva di 82 minuti.
Come detto prima, il CD racconta di un imminente futuro dominato dalle macchine e dalla tecnologia, applicate dall’uomo ormai dappertutto. Questo ovviamente non ci fa che pensare a film come Matrix e Terminator; il contenuto del cd, a prima vista, potrebbe sembrare molto banale, ma man mano che passano le canzoni e i testi si rivela un gran capolavoro.
Per iniziare partiamo della cover: il lavoro è stato affidato a Warren Flanagan (responsabile di lavori come Watchmen, The Incredible Hulk, 2012 ) che commenta:
“L’idea era quella di creare un’immagine con toni più “oscuri” del precedente lavoro dei Symphony X, per poter rappresentare così l’intero significato di Iconoclast nell’artwork. L’idea è venuta fuori da Mike (Romeo) che aveva già in mente come doveva venir fuori la cover, basandosi sulla musica. Ho semplicemente seguito le sue parole. Quando il titolo dell’album è stato deciso, ho focalizzato l’immagine basandomi nel suo significato. Volevo inoltre inserire la “maschera” (che rappresenta uno dei loghi della band), presente nelle precedenti cover, però presentandola in modo da connetterla con l’album.”
Come potete ammirare, l’artwork è un vero capolavoro che mostra l’intero significato dell’album.
La prima traccia, Iconoclast, racconta della supremazia delle macchine sull’umanità, descrivendo questa potenza con parole come “The dark iconoclast/Forging a cult of fear/With legions unsurpassed“, con una melodia che ci fa immaginare in un modo così reale queste “macchine assassine” che dominano l’uomo, mentre questo cerca in tutti i modi di difendersi. La musica fa sembrare il tutto così reale che sembra di essere strafatti di LSD.
Con Dehumanized veniamo davvero trasportati in quel futuro conquistato dalle macchine, dove sentiamo i passi di queste utlime (00:10) che avanzano per prendere qualsiasi forma di vita umana e così poterla trasformare in “droide” (“What’s done is done – I’m dead inside/I’m what you’ve all become – Mindless and mesmerized“), organismo senza alcun sentimento. La canzone finisce con un assolo da paura (come sono, d’altronde, tutti gli assoli di Romeo) anticipato dalla strofa “Is this life worth the question why?/Or is this life just a lie?/’Cause my eyes are cold and numb/And I don’t know what the hell I’ve become…” sulla quale c’è molto da riflettere. Insomma, c’è parola migliore di “Dehumanized” per rappresentare tutto questo?
Da qui in poi si capisce che le canzoni del primo cd seguono tutte una stessa linea:
“Watch me burn – Live and learn/As the night surrounds me/No escape, no where to hide
Feel the sting of severing/Become one with Darkness/No escape, I’m dead inside ” (Heretic)
“Can’t you see – You and me/We’re Children of a Faceless God/Misery is our destiny/We’re Children of a Faceless God”
“Just another faceless shadow – I’m desensitized/And I don’t feel the pain, am I insane?/My nightmare’s realized ”
“Completely interfaced to a God without a Face/In his image of darkness… I’m reborn” (Children of a Faceless God)
L’ultima canzone del primo CD, When All Is Lost, racconta dell’uomo che perde ogni speranza (“I believe… We will never find a way/That darkness lights the day/We never question why, still I wonder why?“) (“What went wrong? Where have all the heroes gone?“), lasciandosi al proprio destino, ricordando nostalgico i tempi passati. Una canzone non da poco, con un inizio delicato (la traccia del pianoforte è davvero superiore) per finire con un assolo tremendamente violento.
Dopodiché abbiamo questo “secondo CD” (tra virgolette, perché nella versione standard è un unico cd). A questo punto a uno verrebbe da pensare “cavolo, un’altra volta un CD superovvio… mo nel secondo CD l’umanità si salva e vissero tutti felici e contenti”.
E invece… E invece troviamo praticamente la morte (cit.*). A differenza di quel che pensavate, il cd parte con Electric Messiah, la quale racconta di questo “messia elettrico”, creatore di questi esseri robotici assassini (si ok mi son perso un po’ troppo in qualche comic marveliano). Inoltre, sembra che l’autore sia contento di essere stato “trasformato/programmato”, come se fosse stato liberato da una vita tremenda (“You liberate me, separate and set me free/You release my spirit to the wind/For evermore your name will soar inside of me/Let the reign of steel begin“).
Insomma si, una specie di semidio che crea eserciti robotici senza avere paura di loro, a prescindere dalla loro potenza disumana (“You made me strong, but you don’t fear me/No right or wrong, if you believe set me free/Feel the power inside of me…“, Prometheus (I am Alive) ); un semidio che crea caos e distruzione senza fermarsi e sopratutto senza alcuna pietà.
L’ultima canzone è molto interessante e affascinante: Reign of Madness racconta tutta la storia, già raccontata su Iconoclast, dal punto di vista delle macchine, alle quali i SymX hanno (probabilmente) dato certi nomi che potete sentire/leggere nel testo della canzone (“Crimson Horseman“, “Genocide“, “Omen“, “Architects of Deciet” eccetera). Vi consiglio fortemente di andare a leggere il testo della canzone cliccando qui.
Un CD pieno (forse) di doppi sensi, risaltando la nostra realtà ormai completamente immersa nella tecnologia, dove i vecchi modi sono completamente scomparsi. Un cd pieno di riff violenti (beh, parlando di morte distruzione e robot, non potevano di certo essere tranquilli), assoli di chitarra e tastiera da paura, giri di basso allucinanti e batteria anormale.
I Symphony X hanno dimostrato, ancora, di essere all’altezza per definirsi uno dei migliori gruppi progressive metal di sempre.
(P.S.: Ci vediamo tutti il 9 ottobre all’Alpheus di Roma, dove si esibiranno ovviamente i SymX. Per più informazioni cliccate qui!)
*citazione Parsti89 di Radio-Attiva.it
Tracklist:
- Iconoclast
- The End Of Innocence
- Dehumanizer
- Bastards Of The Machine
- Heretic
- Children Of A Faceless God
- When All Is Lost
- Electric Messiah
- Prometheus (I Am Alive)
- Light Up The Night
- The Lords Of Chaos
- Reign In Madness
Una risposta
[…] lirico da me molto gradito, iniziato e proposto sull’ultimo lavoro dei Symphony X, Iconoclast), rendendo le canzoni ancora più aggressive. Inoltre, la settima traccia, Come Undone (cover Duran […]